Rai, presentati i palinsesti 2015/2016: continua la lunga agonia di Rai Sport

Caro direttore di Rai Sport Carlo Paris, se Rai Sport è ridotta come l’ultima ruota del carrozzone di viale Mazzini non è certo colpa tua, ultimo arrivato su quella poltrona che ormai non scotta nemmeno più perché è stata completamente disintegrata dai colpi della concorrenza. Ormai persino la cenerentola del digitale terrestre Gazzetta Tv (canale 59) mette a segno dei colpi (la esclusiva della Coppa America di calcio) mentre voi mandate le repliche di vecchi eventi. Già perché ormai il confronto Rai Sport lo può sostenere solo con le piccole realtà televisive visto che è totalmente fuori da qualsiasi tentativo di concorrenza con Sky e Mediaset che lottano come lupi famelici intorno a tutte le prede prelibate e le spolpano lasciandovi le briciole. In questi giorni sia Sky che Mediaset hanno presentato l’offerta di sport dei loro canali. I loro spot testimoniano l’abisso profondo che vi separa e da cui Rai Sport difficilmente potrà riemergere. Il Comitato Olimpico Internazionale ha venduto per 1,3 miliardi di euro a Discovery Communications i diritti esclusivi di tutte le piattaforme per le quattro edizioni delle Olimpiadi che si svolgeranno nel periodo 2018-2024. La Rai proverà ad acquistare da loro i diritti per la visione in chiaro come già fatto con Sky per le Olimpiadi di Rio 2016 oppure si farà soffiare qualche edizione da DeeJay Tv la emittente appena acquistata da Discovery Italia (che ha già trasmesso il grande evento sportivo Floyd Mayweather contro Manny Pacquiao) come già avvenuto con Cielo Tv del gruppo Sky per Sochi 2014? Caro direttore di Rai Sport Carlo Paris, quello che però dà di più la misura dell’agonia che sta vivendo la tua testata, che dispone di due canali sul digitale terrestre e di spazi strategici sulle principali reti generaliste Rai, è la lettura della presentazione dei palinsesti per la stagione 2015/2016 pubblicata dall’Ufficio Stampa Rai [ il pdf ]. Rai Sport compare tristemente alla fine con due pagine/immagini in cui si riassume l’offerta che proporrete al vostro pubblico. Nella prima pagina c’è l’elenco delle trasmissioni: Dribbling, 90° Minuto, Sabato Sprint, Domenica Sportiva, Stadio Sprint, Il Processo del Lunedì. Tutte trasmissioni che non solo non siete riusciti a rinnovare, nonostante il valzer dei conduttori, ma che soprattutto non hanno più senso perché tutte ampiamente superate come contenuti dalla marea di altre trasmissioni delle altre reti che sono tutte più veloci, più moderne, più interessanti, più complete, più accattivanti. Per vedervi prendere una boccata d’ossigeno con qualcosa di interessante bisognerà aspettare l’estate del 2016 quando trasmetterete gli Europei di Calcio e il minimo possibile delle Olimpiadi di Rio. La seconda pagina di Rai Sport sul pdf di presentazione dei Palinsesti Rai è dedicata ad un mix fotografico generico sugli eventi sportivi che trasmetterete durante l’anno. L’elenco delle vostre trasmissioni e il mix fotografico generico dei vostri contenuti è una sintesi tristemente significativa di come è ridotta Rai Sport. Ormai quella tra voi e la concorrenza non può più nemmeno essere considerata una lotta impari perché non c’è proprio partita. E forse è meglio così perché anche quando quella partita provate a giocarla non vi dimostrate all’altezza. Caro direttore di Rai Sport Carlo Paris, nel piattume generale dell’offerta Rai per la prossima stagione televisiva, Rai Sport è l’esempio eclatante di come in Rai nulla cambia affinché nulla cambi.

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3 risposte a "Rai, presentati i palinsesti 2015/2016: continua la lunga agonia di Rai Sport"

  1. tecla 6 luglio 2015 / 14:33

    Hai ragione, nessuna da studio.

  2. tecla 6 luglio 2015 / 10:52

    Pensa, caro Akio, che quasi tutte le tramissioni sportive che vedo le guardo su Rai Sport. Adesso, per esempio, sto guardando il Tour. Baci

    • akio 6 luglio 2015 / 10:57

      Beh il Tour e il Giro sono gli unici due grandi eventi che la Rai è riuscita a tenere. Per trasmissioni intendi le dirette degli eventi o anche quelle in studio? Perché non ti ci vedo a seguire Enrico Varriale o Sabrina Gandolfi…

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