Cara Geppi Cucciari, rivedo il tuo Per un pugno di libri (su Rai 3, il sabato alle 18.05) ad un anno di distanza e confermo ogni parola della prima impressione che mi avevi fatto come nuova conduttrice di una delle trasmissioni Rai che preferivo (quando la conduceva Neri Marcorè) e che adesso, a causa della tua presenza invadente e invasiva, faccio fatica a seguire.
Un anno non ti è bastato per rivederti le puntate e decidere di fare un bagno di umiltà per il bene della trasmissione sottraendo un po’ di Geppi Cucciari alla troppa Geppi Cucciari che avevi messo nella conduzione dello scorso anno.
Ma il tuo non è un peccato di presunzione è che proprio non riesci a non essere l’unica cosa che sei televisivamente parlando: una battutara forzata che non può fare a meno di tentare la battuta in ogni frase, anche se deve dire solo “Bentornati a Per un pugno di libri”. Il problema è che, nonostante con il passare del tempo le tue apparizioni televisive siano diventate sempre più rare, il tuo stile di conduzione da battutara forzata è fermo a Zelig Off. La teoria dell’evoluzionismo dell’intrattenitore comico/brillante con te si è interrotta e non solo per colpa di una ormai evidente incapacità di uscire da un vecchio personaggio ma, soprattutto, per colpa di chi ti ha sopravvalutato illudendoti che eri il prototipo di un nuovo modo di condurre in tv. Secondo me è stato l’anno in cui hai co-condotto Italia’s Got Talent su Canale 5 a interrompere una già complicata evoluzione verso una figura di conduttrice brillante anziché pesante. Era quello il tempo in cui la signora della tv Maria De Filippi rideva di gusto ad ogni tua parola, espressione del volto, modo di camminare o anche se stavi semplicemente immobile sul palco. La De Filippi ti ha trasmesso quella certezza che evidentemente ti serviva per convincerti che eri sulla strada giusta per la consacrazione come conduttrice, salvo poi sostituirti con Belen Rodriguez. Ok, per la precisione, te ne sei andata tu per fare un tentativo di indipendenza alla conduzione di un grande flop su La7 chiamato G’ Day. Ma resta il fatto che chi ha scelto Belen per sostituirti ha automaticamente aggiunto anche un grande punto interrogativo nel tuo curriculum. Punto interrogativo al quale da allora non riesci più a dare una risposta. Che conduttrice è Geppi Cucciari? Una attrice comica prestata alla conduzione o una attrice comica forzata alla conduzione? Cara Geppi Cucciari, avere un unico registro per condurre un programma non è un limite assoluto purché quel registro abbia diverse tonalità, ampiezze, sfumature. A te manca la capacità di sottrarre: non riesci a togliere un bel po’ di Geppi Cucciari a Geppi Cucciari. Quando capirai che in un programma come Per un pugno di libri si deve stare in punta di piedi sarà troppo tardi e non lo dico per la tua carriera di conduttrice già in salita con il freno a mano tirato ma, ahimè, per un programma che mi piaceva tanto e che non riesco più a guardare senza cambiare canale perché la conduttrice pensa solo a mettersi al centro della scena con battute che servono solo a rilanciare il punto interrogativo più grande nel suo curriculum: Geppi Cucciari è una comica?
Sono completamente d’accordo, come lo ero l’anno scorso! Sono sempre stata una patita di Per un pugno di libri, uno dei rari esempi di TV un po’ meno “incolta” anche se non coltissima. I presentatori mi sono piaciuti tutti; il prof. Dorfles poi lo adoro, ma la Geppi proprio no no, non la sopporto! Ora faccio proprio fatica a seguire la trasmissione.
Oltre a voler essere sempre al centro dell’attenzione e a voler fare inutili e inintelligibili battute, (almeno, io non ne capisco una!) trovo sia “forzata, non naturale” in ogni atteggiamento, e in ogni movimenti. Poi ruba troppo spazio al bravo prof. che potrebbe parlare molto di più di libri. Spero soltanto che, chi di dovere, corra ai ripari e che la trasmissione non venga tolta …perchè temo che, con la Geppi, la guarderanno sempre in meno persone.
Diana
Cara Diana, Per un pugno di libri è l’unico programma interamente dedicato ai libri sulla Rai (Marzullo ne fa uno all’una di notte e lo considero non pervenuto) quindi, nonostante Geppi Cucciari credo proprio che la Rai come servizio pubblico dovrà mandarla ancora in onda anche se dovesse perdere spettatori. Spero anch’io invece in una nuova conduzione che rilanci la trasmissione e le faccia guadagnare spettatori. Grazie del tuo commento.
In my opinion: non era nemmeno comica a zelig. Ma lì aveva un suo perché, essendo zelig un programma che riuniva gente assoldata per distruggere l’umorismo.
Fare il remake della littizzetto interpretando una anna maria barbera qualsiasi,non è il massimo nella vita. Lo sappia Gepy senza gepy
Il suo problema è che non se ne rende conto, a quanto pare