Caro Massimo Giannini, ieri sono uscito frastornato dalla visione dell’intervista esclusiva di Eva Giovannini all’ex capo dei Ros, il generale Mario Mori. A frastornarmi non sono state le parole di Mori ma il montaggio dei 5 minuti di intervista che hai deciso di trasmettere nell’anteprima di Ballarò.
Un’esclusiva del genere andava valorizzata e, piazzarla ad inizio trasmissione, è stata una scelta che ho apprezzato. Non hai fatto il giochino del “tra poco una intervista esclusiva in cui Mori parla della presunta trattativa Stato-mafia” per poi trasmetterla dopo due ore per tenere alta l’attenzione del pubblico.
Poi però l’intervista mi ha profondamente deluso non per i contenuti quanto per il montaggio compulsivo. Capisco che le domande da fare a Mori erano tante e che sintetizzare un tema così delicato non è facile. Ma era proprio necessario alternare la faccia dell’intervistatrice per 28 volte a quella dell’intervistato per 29? A me è venuto il mal di testa. Sembrava un incontro di ping pong che riassumo in questo elenco con il tempo degli stacchi (molti di 2 secondi!) dell’intervista durata in tutto 5 minuti e 15 secondi.
Mori 7 sec
Giovannini 4 sec
Mori 3 sec
Giovannini 4 sec
Mori 3 sec
Giovannini 3 sec
Mori 4 sec
Giovannini 3 sec
Mori 18 sec
Giovannini 3 sec
Mori 2 sec
Giovannini 2 sec
Mori 4 sec
Giovannini 2 sec
Mori 21 sec
Giovannini 4 sec
Mori 3 sec
Giovannini 2 sec
Mori 2 sec
Giovannini 2 sec
Mori 2 sec
Giovannini 2 sec
Mori 10 sec
Giovannini 2 sec
Mori 2 sec
Giovannini 2 sec
Mori 9 sec
Giovannini 2 sec
Mori 21 sec
Giovannini 2 sec
Mori 13 sec
Giovannini 2 sec
Mori 5 sec
Giovannini 2 sec
Mori 3 sec
Giovannini 3 sec
Mori 17 sec
Giovannini 2 sec
Mori 2 sec
Giovannini 4 sec
Mori 2 sec
Giovannini 4 sec
Mori 19 sec
Giovannini 3 sec
Mori 11 sec
Giovannini 7 sec
Mori 11 sec
Giovannini 2 sec
Mori 3 sec
Giovannini 3 sec
Mori 3 sec
Giovannini 3 sec
Mori 3 sec
Giovannini 4 sec
Mori 11 sec
Giovannini 3 sec
Mori 4 sec
nota: tra parlati e piani di ascolto
Caro Massimo Giannini, per un totale di 57 stacchi in 5 minuti e 15 secondi. Non so se avete stabilito il nuovo record mondiale di stacchi televisivi ma poco ci manca. Capisco che Eva Giovannini è un volto molto telegenico. Capisco che Eva Giovannini è una giornalista molto rampante e voleva mostrare che aveva fatto una intervista importante. Capisco che le faccette che ha fatto Eva Giovannini durante l’intervista (nel telescatto la faccetta che ha fatto quando Mori ha usato il verbo “barattare”) sono decisamente più motivate di quelle che fa Barbara D’Urso nelle sue interviste. Però io, vedendo l’intervista durante la diretta, non c’ho capito niente, preso a pallate dall’effetto ping pong del montaggio. Inoltre direi che, dimezzando (almeno!) gli stacchi sulla intervistatrice, avremmo potuto apprezzare di più le faccette del generale Mori, sia al momento dell’ascolto delle domande che al momento delle sue risposte. La televisione ha questo di bello: l’immagine. Piazzare la telecamera sul volto del generale Mori in modo continuativo e alternarla di meno al volto dell’intervistatrice, ci avrebbe restituito il valore aggiunto di una intervista ad un personaggio: la sua faccia oltre alle sue parole. Dire che l’eccessiva presenza delle inquadrature della intervistatrice Eva Giovannini mi ha disturbato la fruizione dell’intervista, è poco. Mi ha frastornato. Oggi ho seguito il tuo consiglio e sono andato sul sito di Ballarò per vedere “l’intervista integrale”. Si tratta di 5 differenti clip intitolate: Il Sid e la P2; La trattativa; Il “covo” di Riina; La latitanza di Provenzano; Sisde e Protocollo Farfalla. Dopo avere appurato che i 5 minuti del clip “La trattativa” sono gli stessi che hai mandato in onda ieri, non ho avuto la forza fisica di provare a vedere gli altri, nonostante i titoli fossero interessantissimi. In tv, le fasi di gioco del ping pong, o le riprendi bene, con un’unica inquadratura che include i due giocatori, oppure, se fai vedere i due giocatori ogni volta che colpiscono la palla, fai diventare pazzi i telespettatori. Caro Massimo Giannini, non è mia intenzione togliere meriti al lavoro della giornalista Eva Giovannini ma credo che, toglierle almeno una decina di inquadrature (lasciando le sue domande fuori campo), avrebbe valorizzato meglio la qualità del suo lavoro rispetto alla quantità della sua presenza.