Festival di Sanremo 2018: la gara con le classifiche alte, centrali e basse

Cara presidente della Rai Monica Maggioni, non ho visto la seconda serata del 68° Festival della Canzone Italiana di Sanremo trasmesso da Rai 1, perché ho trovato la prima serata vecchia e scontata. Uno dei motivi per cui questo Festival non mi piace è la eliminazione delle eliminazioni e della serata dedicata alle cover.

Mentre però la serata delle cover è stata sostituita con una serata “duetti” che potrebbe anche essere gradevole, la eliminazione delle eliminazioni dei cantanti in gara è stata accompagnata anche dalla assenza delle graduatorie parziali quelle dal 1° al 20° posto. Evidentemente l’anima artistica di Claudio Baglioni è così sensibile da ritenere poco decoroso per gli artisti vedersi al 18° posto della classifica.

Ma il Festival di Sanremo è una gara. In una gara la classifica è fondamentale altrimenti che gara è. E allora che cosa ha escogitato l’organizzazione di questo Festival? La non classifica. Il vice direttore di Rai 1 Claudio Fasulo in conferenza stampa ha detto che le classifiche ci sono. Poi ha detto come ci sono. Ci sono nella forma di accorpamento per fasce: classifica alta, classifica centrale, classifica bassa. Per ogni tipo di giuria, demoscopica, stampa, esperti, c’è un gruppo di cantanti in ogni classifica. Per quanto riguarda la gara dei “campioni”, finora sono state pubblicate la classifica demoscopica e quella stampa.

Leggerle è un inno all’italico cerchiobottismo, una esaltazione della abitudine tutta italiana di sposare il mal comune mezzo gaudio, la esaltazione del detto e non detto, il trionfo del non chiaro e tondo. Nella prima classifica demoscopica alta ci sono 7 cantanti, nella classifica centrale 6 cantanti, nella classifica bassa 7 cantanti (tutti in rigoroso ordine casuale). Nella prima classifica stampa alta ci sono 3 cantanti, nella classifica centrale 3 cantanti, nella classifica bassa 4 cantanti (tutti in rigoroso ordine casuale). Se da un lato la classifica stampa sembra poter dare qualche indicazione meno nebulosa su chi sta “vincendo” e chi sta “perdendo”, il fatto che la classifica stampa sia riferita solo a 10 cantanti inquieta non poco: gli altri dieci sono stati “eliminati”? Mistero dei misteri (aggiornamento. Mi dicono su Twitter che i giornalisti hanno votato solo la seconda sera in cui erano in 10 ad esibirsi. Caos nel caos allora! Perché non farli votare la prima sera dopo tutte le esibizioni dei campioni? A parte che poi le canzoni le hanno ascoltate in anteprima e quindi da mo che si sono fatti la loro classifica. Boh e mah). Ancora più inutile la classifica demoscopica. Possiamo di certo dire che difficilmente i 13 cantanti della classifica centrale e di quella bassa potranno vincere. Mentre dobbiamo fare un incrocio da paura tra i 7 cantanti della classifica demoscopica alta e i 3 della classifica stampa alta per provare ad immaginare chi potrebbe vincere. Risultato? Un chissenefrega mega gigante a voi e alle vostre non classifiche. In pratica quello che voleva il direttore artistico Claudio Baglioni: un mega volemose bene tra cantanti, agenti, case discografiche e organizzatori di eventi. Cara presidente della Rai Monica Maggioni, ho scritto a te proprio perché scrivere all’artista Claudio Baglioni è inutile. Ritengo utile invece far presente a te come presidente della Rai che questa nebulosa sulle classifiche della più importante gara musicale italiana non è particolarmente gradita ad un fruitore del servizio pubblico. Dov’è la chiarezza? Non voglio usare il termine “trasparenza” che è giusto usare per temi molto più importanti della cosa pubblica ma perché da telespettatore della Rai non devo avere un elenco con la classifica chiara e tonda dal 1° a 20° posto del Festival di Sanremo? Non siamo mica al campionato dell’asilo dove pubblicare la graduatoria potrebbe far piangere i bambini! Ok, non avete voluto eliminare e mandare a casa 4 cantanti “campioni” perché chissà quale “umiliazione” sarebbe stata. Però fare una gara con le classifiche ammucchiata “umilia” il concetto di gara. E’ questa la Rai? Un ente radiotelevisivo che trasmette una gara musicale ammucchiando i concorrenti in classifiche alte, centrali e basse? Nell’Italia degli anni ’50 e ’60 si sarebbe data la colpa alla Democrazia Cristiana, oggi mi viene solo di dare la colpa ad una dirigenza che anche sulle cose apparentemente poco significative prende della cantonate inconcepibili e manda dei messaggi sbagliati: in questo caso, la non classifica nella gara più importante della musica leggera italiana. Il bello è che alla fine del Festival dovrete pubblicare in dettaglio le classifiche perché c’è di mezzo il televoto e il pubblico italiano che vuole farlo sta pagando per televotare. La domanda è: perché quel pubblico pagante non deve sapere esattamente a che punto della classifica è il suo preferito? Se il mio preferito è secondo in classifica lo televoterò ancora di più per farlo vincere. Credo che, proprio perché c’è di mezzo il televoto, nelle ultime due serate informerete il pubblico su quella che è la effettiva situazione della classifica dal 1° al 20° posto (anche se provvisoria). Se non lo farete, a mio modo di vedere, sarà molto grave.

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