Il primo errore del direttore artistico di Sanremo 2018 Claudio Baglioni: l’eliminazione delle eliminazioni e della serata delle cover

Caro direttore artistico del Festival di Sanremo 2018 Claudio Baglioni, non sono un Clabber ma sono un baglioniano da sempre. Lo ero anche quando ascoltare Baglioni voleva dire essere preso in giro perché le tue non erano canzoni impegnate ma storielle d’amore.

Nessuno quindi può mettere in dubbio il mio vero e proprio piccolo grande amore per il Claudio Baglioni cantautore e artista. Sarò però tra quelli che si divertiranno a commentare il Festival di Sanremo 2018 sul proprio blog e su Twitter con lo spirito di farsi due risate sul programma più atteso di tutto l’anno televisivo.

Le prime due risate già me le hai regalate. Hai eliminato le eliminazioni dalla gara sia dei big che dei giovani.

Tu che non sei un fan dei talent show musicali hai tolto di mezzo una dei punti di forza televisivi del genere. Un cantautore che fa il direttore artistico non può che tutelare al massimo i suoi colleghi.

Intervistato da Vincenzo Mollica per il Tg1 hai così motivato la tua scelta:

“L’eliminazione è stata eliminata. Non ci sarà come in tutte le edizioni precedenti quella pratica un po’ violenta del dover mandare a casa qualcuno. Chiunque degli invitati al Festival, dei proponenti siano essi giovani o campioni, cominceranno il Festival e lo finiranno. Nessuno dovrà andar via, nessuno dovrà fare le valigie. Ci sarà comunque un concorso ma questo renderà Sanremo un Festival simile a un festival del cinema o a un festival letterario (dal Tg1 del 11/10/2017, intervista di Vincenzo Mollica).

Caro direttore artistico del Festival di Sanremo 2018 Claudio Baglioni, come forse ti avranno spiegato, ad un certo punto dovrete pubblicare (per la trasparenza sulle modalità del voto) la classifica dettagliata con i voti ottenuti da ogni singolo cantante e quindi gli ultimi saranno gli ultimi. Quattro eliminazioni, anche illustri come quelle dello scorso anno, non avrebbero ammazzato la carriera di nessun cantante. Tu dici che così tutti i cantanti potranno cantare fino all’ultima sera del Festival. Se una canzone è brutta, ascoltarla fino alla fine del Festival, potrebbe essere dannoso per il cantante e pure per la resa televisiva del Festival, visto che oltretutto hai allungato da 3 minuti e 15 secondi a 4 minuti il limite di durata dei brani; nemmeno ci fosse Claudio Baglioni in gara! Caro direttore artistico del Festival di Sanremo 2018 Claudio Baglioni, a Vincenzo Mollica che ti chiedeva se sarai anche conduttore del Festival hai risposto:

“Conduttore no, conducente si, perché io lo condurrò fino a quel punto. Poi dipenderà un po’ dalla squadra. Sicuramente il mio lavoro è già tantissimo perché significa fare e decidere molti degli aspetti del Festival praticamente tutti: dalla scenografia alla linea editoriale, i contenuti, il significato generale di questo Festival che vedrà, dopo che hanno voluto, dopo ben tre no, io avevo detto tre no, poi alla lunga ho ceduto e hanno voluto un musicista, un cantautore alla guida di questo Festival e allora la musica sarà al centro del Festival” (dal Tg1 del 11/10/2017, intervista di Vincenzo Mollica).

Ecco lo hai detto anche tu “la musica sarà al centro del Festival”. No caro Baglioni, la musica non potrà mai più essere al centro del Festival della Canzone Italiana. Già da oltre un trentennio è prevalentemente uno show televisivo e con l’avvento del web e dei social network è un evento mediatico sociale al quale la musica fa solo da fastidioso sottofondo. Non sarai tu a invertire questa che è ben più di una tendenza ma una consolidata esigenza produttiva e commerciale.

L’eliminazione delle eliminazioni dalla gara appiattisce la gara stessa che avrà il suo apice di gara solo nell’ultima mezz’ora dell’ultima sera all’una di notte. Televisivamente parlando, la gara a questo punto è inesistente.

L’eliminazione delle eliminazioni dà anche un allarmante segnale di una possibile edizione del Festival alla “volemose bene pè regolamento e no pè sentimento”. Caro direttore artistico del Festival di Sanremo 2018 Claudio Baglioni, anche l’eliminazione della serata delle cover è un errore tecnico visto con cosa la sostituirai:

“Io penso che in maniera coerente, chi lavora tanto tempo a un progetto, a una canzone, che oggi come oggi è già un miracolo costruire delle buone canzoni, delle belle canzoni, dopo tanta musica che è già stata scritta, abbia dignità e diritto di riproporre quel suo brano questa volta con altri artisti, con musicisti o con altri cantanti in forma di duetto, di trio, in forma di performance aggiuntiva. Quindi sarà di nuovo quel brano però magari arrangiato ed eseguito in maniera diversa (dal Tg1 del 11/10/2017, intervista di Vincenzo Mollica).

Perfetto. A questo punto la gara viene influenzata dalla serata dei duetti.

Si perché ci sarà il cantante che potrà contare su una “ospitata” più “ricca” e ad effetto e ne trarrà beneficio anche a livello di classifica.

Tu mi dirai, ma si è fatto già in passato. E infatti era un’idea sbagliata anche in passato. Caro direttore artistico del Festival di Sanremo 2018 Claudio Baglioni, strada facendo ti renderai conto che fare il Festival di Sanremo da direttore artistico non è una passeggiata di salute e nemmeno una marcia trionfale. E adesso la pubblicità.

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