Caro direttore artistico e co-conduttore del Festival di Sanremo 2018 Claudio Baglioni, fedele alla tua promessa“Non ci saranno gli ingredienti della super trasmissione televisiva”, ieri, nella prima puntata, ti sei buttato carpon carponi ai piedi di Michelle Hunziker per farle indossare una scarpetta perduta e poi hai appoggiato la tua testa al sedere di Pierfrancesco Favino per fare la sedia umana, in uno sketch.
Come “non ingrediente della super trasmissione televisiva”, Rosario Fiorello non solo ha fatto lo scaldapubblico ma ha anche riempito il vuoto lasciato dal forfait di Laura Pausini causa laringite.
Un super Fiorello show scoppiettante che ha avuto il suo culmine nella battuta al direttore generale della Rai Mario Orfeo “Se il 4 marzo vince il toy boy di Orietta Berti si va a casa!” (ovvero, il candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio per cui la cantante Orietta Berti ha dichiarato di avere una simpatia). Meno felice il momento in cui, per far vedere che non vi lasciate condizionare dalla par condicio elettorale, avete inscenato la gag del chiedere al pubblico dell’ Ariston per chi vota, senza inquadrarne le risposte e con le vostre facce impassibili in primo piano. La citazione dei quattro principali schieramenti politici è stata incompleta oltre che poco divertente, tutta impostata al servizio della battuta di Fiorello “A Orfeo, non è che tu puoi alzare tutte le volte la mano!”. Quando Fiorello ha lasciato il palcoscenico, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino hanno preso in mano la conduzione. Michelle Hunziker non è niente di eccezionale e dice un sacco di sfondoni ma è l’unica del mestiere “televisione” ed ha tenuto in piedi la conduzione con il giusto mix di copione, mestiere e suo stile ridanciano. Non ci ha risparmiato la dichiarazione d’amore alla sua famiglia (prontamente inquadrato il marito Tomaso Trussardi e la figlia Aurora seduta accanto al direttore generale della Rai Mario Orfeo!). E’ recidiva. Nel suo precedente Festival (2007) fece una dichiarazione d’amore al suo ex marito Eros Ramazzotti in quanto padre di sua figlia. Ma il problema è ce comunque la sua è una conduzione già vista, prevedibile, che nel suo piccolo fa il lavoro essenziale e lo fa in un modo così poco originale che ci si chiede se fosse veramente indispensabile andare a chiedere il permesso a Mediaset per averla. Un grandissimo boh e pure mah! Pierfrancesco Favino non smette di ricordarci che lui fa l’attore. Il suo momento migliore della serata è stato quando ha cantato un mix dei più grandi successi del Festival in versione ultra rapida ricordando il Marcello Mastroianni ospite di Studio Uno che canta in cagnesco “Se piangi e se ridi”. Caro direttore artistico e co-conduttore del Festival di Sanremo 2018 Claudio Baglioni, i tuoi momenti migliori sul palco dell’Ariston invece sono quelli in cui fai la comparsa muta. Ti presenti a sorpresa dietro alla Hunziker e la guradi lavorare. Con Pierfrancesco Favino invece hai un fare più intimidatorio. Dire che i tuoi momenti migliori sono stati quando hai cantato con Gianni Morandi e con Fiorello sarebbe dire una cosa scontata ma è giusto dirla. La parte “concorso musicale” è stata decisamente poco attraente: interpretazioni e brani che, al primo ascolto, non hanno lasciato il segno se non Una vita in vacanza del gruppo Lo stato sociale che ha da subito preso l’eredità di Francesco Gabbani, vincitore lo scorso anno con Occidentali’s karma, sia per la brillantezza del brano che per la teatralità della coreografia (Gabbani la scimmia loro la vecchia ballerina snodata e agilissima Paddy Jones). Caro direttore artistico e co-conduttore del Festival di Sanremo 2018 Claudio Baglioni, gli ascolti televisivi ti hanno dato ragione: 11 milioni e 603 mila telespettatori e il 52% di share (fontedavidemaggio.it). Il fantasma di Mr. 50% Carlo Conti è stato scacciato; per il momento. E’ un tuo successo personale e della Rai che ha puntato su di te. Da telespettatore devo dirti che mi sono annoiato e sono rimasto molto deluso dalla gara musicale che ho trovato poco appassionante. Oggi tutti stanno celebrando questo successo. E’ giusto. Quello che conta per chi organizza il Festival di Sanremo è la resa in termini di ascolti televisivi e voi siete partiti al massimo, come difficilmente si poteva immaginare. Nel mio piccolo io ho visto un varietà televisivo scontato, vecchio, tenuto in piedi dall’ospite Rosario Fiorello e senza nessuna idea in grado di arricchire in modo soddisfacente la mia memoria di telespettatore e ho l’impressione che strada facendo non mi conquisterai.
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il live tweeting di Caro Televip
SIC TRANSIT GLORIA MUNDI. AMEN.
Col freddo e l’Alzehimer imperante, ieri sera solo gli anziani artrosici, ulta ottantenni hanno visto il festival di San Remo. Si tratta di uno spettacolo che ha fatto la sua epoca, fin dagl’inizi degli anni Settanta del Novecento. Il festival sopravvive a se stesso, pieno di mummie riesumate intorno alle piramidi egizie. Le apparenti novità sono spunti sbiaditi di spettacoli di oltre confine. La creatività artistica invece di essere esaltata è soppressa dal pietoso protagonismo dei soliti noti: Pippo Baudo, Fiorello, Claudio Baglioni e Zanna Bianca (Mic. Hunz….).
Poveri noi.
Sono molto d’accordo con te. C’è anche da dire che il caos iniziale è stato generato dall’intruso sul palco che ha destabilizzato l’intera attenzione, almeno nel mio caso.
Ci sono stati dei punti in cui c’era maggiore attenzione, ma niente di così esplosivo da indurmi a rivederlo stasera. Grazie mille del tuo punto di vista.