Caro direttore di Rai 1 Angelo Teodoli, il primo Festival di Sanremo dopo il triennio di successo firmato Carlo Conti, sta per iniziare. Il direttore artistico Claudio Baglioni ha fatto sua la definizione di “dittatore artistico” con cui lo ha appellato un signore per strada quando si è saputo che lo avevate chiamato per quel ruolo.
Fossi in lui non sarei così felice di passare dalla qualifica di “capitano coraggioso” a quella di “dittatore artistico” ma, contento lui.
Da domani sera, dalle tante chiacchiere si passerà ai fatti. Vedremo se il “dittatore artistico” avrà fatto un lavoro innanzi tutto artistico e non solo di marketing come finora inevitabilmente è sembrato visto che nella fase pre-show altro non si può fare. Il marketing per chi fa spettacolo è importante. Per chi quello spettacolo lo guarderà da telespettatore, meno, molto meno. Quando domani sera si aprirà la 68° edizione del Festival della Canzone Italiana, si passerà alle opinioni e ai giudizi basati su dati di fatto. Le famiglie, i social, i gruppi di ascolto, la stampa, avranno a disposizione 5 lunghissime serate televisive da vivisezionare e si parlerà e si scriverà sulla base di quello che avrete deciso di proporci. Sarà la tradizionale settimana italiana “congelata” dal Festival, quella in cui se non parli del Festival non puoi sentirti “un italiano vero” come cantava a Sanremo Toto Cutugno. La sensazione che ho è che il fantasma molto ingombrante di Carlo Conti aleggerà su questo Festival molto più di quanto non si possa pensare. L’aver suonato la grancassa annunciando decine e decine di ospiti è un grande rischio senza la conduzione “scientifica” di Carlo Conti. Decine e decine di ospiti bisogna saperli gestire con sapienza e Pierfrancesco Favino, Michelle Hunziker e lo stesso Claudio Baglioni, in tre non fanno nemmeno l’ombra di Carlo Conti. Per non parlare delle gare. Si perché nonostante l’eliminazione delle eliminazioni dei cantanti, le gare musicali ci sono e vanno valorizzate: quella dei 20 “campioni” e quella degli 8 “giovani”. Mai come in questo caso si vedrà l’importanza dell’assenza di un conduttore top-player. I momenti da raccordare l’un l’altro sono talmente tanti che solo un super conduttore professionista sarebbe in grado di gestirli senza rischiare il rallentamento della scaletta e con essa del ritmo del programma. Stiamo parlando di un programma televisivo e non di un concerto. Anche qualora la squadra di autori che avete ingaggiato riuscisse a costruire il copione perfetto, credo che nessuno dei tre interpreti abbia la capacità di gestire da top player il mix esplosivo della diretta sanremese fatta anche di situazioni non previste e, soprattutto, di pressioni che si creano dopo la prima serata su chissà quale evento accaduto al Festival o esterno ad esso ma che viene buttato come ingrediente aggiuntivo nel vostro minestrone, a vostra insaputa. Caro direttore di Rai 1 Angelo Teodoli, nella conferenza stampa del giorno prima della prima, Claudio Baglioni ha annunciato ufficialmente che Pippo Baudo sarà ospite del Festival mentre non ci saranno Fabio Fazio e Carlo Conti (come avevi lasciato intendere in una intervista a Radio Subasio). Ecco, nei pochi minuti in cui Baudo sarà sul palco dell’Ariston, sarà chiaro in modo inequivocabile che il detto “a ciascuno il suo mestiere” per il Festival di Sanremo vale doppio.
Secondo te neppure la Hunziker è in grado di gestire quel parlo?
Secondo me sì, il punto è capire se in tre tengono il ritmo perché due arrivano da contesti artistici diversi. Vedremo, continuerò a seguire la tua saga 😀
La Hunziker da sola non sarebbe in grado di condurre Sanremo. Ha bisogno di un copione e di uno bravo vicino. Vedremo se il copione sarà buono. Il rischio di prestarsi i piedi c’è.
In effetti il Top Player non c’è… Staremo a vedere.
Credo che sarà un grande problema questa conduzione a tre.