La Grecia non ha più una televisione di stato

Cara presidente della Rai Anna Maria Tarantola, lo stato greco ha chiuso ERT, l’emittente radio-televisiva di stato. La decisione fa parte del pacchetto delle misure anticrisi chieste dalla troika composta da Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea. Dalla sera alla mattina sono stati licenziati i 2656 dipendenti (dato tratto da tg1.rai.it) che saranno “compensati”. Per l’emittente comincia la fase di privatizzazione come previsto per tutte le aziende a partecipazione statale.

Le parole del portavoce del governo greco Simos Kedikoglou sono una sentenza inappellabile: “In un momento in cui chiediamo grandi sacrifici alla popolazione ellenica non possono esistere realtà intoccabili ed ERT è una situazione dove esistono grandi sacche di opacità e di spreco di denaro pubblico. ERT sarà sostituita da una struttura moderna ma non di proprietà dello stato”. Cara presidente della Rai Anna Maria Tarantola, io non ho più accesso alla vostra rassegna stampa ma tu che hai la password oggi la leggerai avidamente perché di certo sarà piena di dichiarazioni dei politici che non perderanno l’occasione per fare paragoni con la Rai. Non potendo contare sulla pluralità di voci di una rassegna stampa mi sono buttato sul primo articolo che ho trovato su google digitando “chiude tv greca e la rai”. L’articolo è del quotidiano Libero che riassume il caso greco e lancia una provocazione: “Chiude la tv pubblica greca. Perché non li copiamo?”. Cara presidente della Rai Anna Maria Tarantola, sull’edizione in edicola oggi, Libero continua la sua provocazione e la rilancia con un articolo intitolato “Atene chiude la tv di Stato. La Tarantola assume l’autista” al quale hai dato una smentita immediata tramite una nota dell’ufficio stampa:

“RAI: AZIENDA SMENTISCE LIBERO. In merito all’assunzione dell’autista del Presidente della Rai, come riportato dal quotidiano “Libero” nell’articolo: “Atene chiude la tv di Stato. La Tarantola assume l’autista”, la Rai comunica che la notizia è priva di fondamento”.

Cara presidente della Rai Anna Maria Tarantola, non ho alcuna intenzione di andare in edicola a comprare Libero per leggere questo articolo. Da abbonato Rai non mi serve la chiusura della emittente radiotelevisiva greca per sollecitarmi una riflessione sulla Rai che quotidianamente mi offre spunti per non esserne soddisfatto. Sono convinto che l’Italia debba avere una Rai pubblica, con bilanci sani, di altissimo livello dal punto di vista della qualità e della varietà dell’offerta, all’avanguardia dal punto di vista tecnico per potersi misurare con i grandi broadcasters che operano sul mercato internazionale. Cara presidente della Rai Anna Maria Tarantola, la scomparsa della tv di stato greca, aldilà dello spauracchio di un paragone, dovrebbe essere un momento di seria riflessione per voi che governate la Rai. Magari cominciando da una semplice rilettura della importante “mission” che ti eri data nel tuo discorso di insediamento e che a me pare molto lontana dall’essere realizzata.

***

aggiornamento del 17 giugno 2013 da corriere.it

Grecia, il Consiglio di stato annulla la chiusura della televisione pubblica

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2 risposte a "La Grecia non ha più una televisione di stato"

  1. viga1976 12 giugno 2013 / 09:41

    c’è da dire che la rai con le sue reti tematiche a mio avviso ha un gran bel alto profilo,son proprio rai uno,due e diciamolo,pure tre che a mio avviso hanno grosse lacune

    • akio 12 giugno 2013 / 09:45

      viga, e ti pare poco? le tre reti più grandi si ciucciano il massimo delle risorse mentre le reti rai più piccole fanno buone cose (a volte eccellenti) con risorse ridicole. la poltica degli ascolti non può e non deve essere il punto di riferimento. non ci si può basare solo sugli entroiti pubblicitari. le risorse economiche statali vanno indirizzate bene. e bisogna guadagnare sul prodotto rivendendolo. ideare e vendere format non acquistarne (ad esempio)

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