Caro Pippo Baudo, a me la seconda puntata de Il Viaggio (lunedì scorso in prima serata su Rai 3) è piaciuta. Il tuo viaggio in camper alla scoperta dell’Italia dei famosi sui luoghi della loro vita, è un programma alla Pippo Baudo, solo che non lo conduci da uno studio televisivo ma da una panchina dei giardinetti, dal tavolino di uno stabilimento balneare, dal tavolo del consiglio di amministrazione della Comunità di San Patrignano, dalla barchetta musicarella della famiglia Casadei, dal giardino di casa Pausini, da un negozio che vende souvenir mussoliniani. La puntata era dedicata all’Emilia Romagna e sfogliando la tua ricchissima rubrica hai selezionato i personaggi con cui dialogare per raccontare questa regione. Personaggi che abbiamo visto e rivisto nei tuoi programmi e che non hanno raccontato molto di più degli arcinoti aneddoti che li riguardano. Eccoti a Riccione con Martina Colombari in viale Ceccarini per riascoltare la storia che i genitori hanno un ristorante e farti condurre al parco acquatico di Oltremare dove, come Piero Angela, ti sei fatto raccontare dall’istruttrice dei delfini quanto mangiano e come avviene il loro parto. Seduto sulla panchina dei giardinetti di Bagnacavallo hai ricordato, insieme a Gian Antonio Stella, la figura controversa dello scrittore e giornalista Leo Longanesi, citando l’aneddoto dell’aggressione a Toscanini e declamando alcuni dei suoi aforismi fulminanti (con il contrappunto di Stella che ha citato la frase che secondo Indro Montanelli si sarebbe dovuta scrive sulla tomba di Longanesi: “Odiò il prossimo come se stesso”). Il tempo del jingle sulle note di Strada facendo di Baglioni e rieccoti in viaggio sul camper per raggiungere Rimini dove in rappresentanza dei “bagnini” incontri il cantante Piero Focaccia e il comico Maurizio Ferrini (oltre che una bagnina professionista con il cane Nerone). Ogni incontro lo arricchisci con le immagini di repertorio tratte dall’archivio Rai e quindi possiamo rivedere Piero Focaccia (ex assistente bagnino) che canta la sua Hit anni ’60 “Stessa spiaggia”. Caro Pippo Baudo, Il Viaggio prosegue e incontri Anna Falchi “che è venuta qui, a Rimini, da Roma, apposta per noi!”. Anna Falchi non ha molto da dirci oltre alle sue due più celebri note biografiche, ovvero che è mezza romagnola e mezza finlandese e che è stata scoperta da Fellini (che l’ha voluta in un suo spot). Alterni momenti impegnati a momenti leggerissimi. Ricordi il progetto politico e l’uomo Roberto Ruffilli (l’esponente della Democrazia Cristiana ucciso dalle Brigate Rosse) e incontri i ragazzi della Comunità di San Patrignano. Ti ritrovi con Red Ronnie ad aprire l’ormai arrugginito cancello del Bandiera Gialla mentre vanno le immagini di Vamos a la playa dei Righeira e degli esordi a Stasera mi butto di Giorgio Panariello e Neri Marcorè. A Castrocaro ti aspetta Gigliola Cinquetti che ha l’età giusta per dirti “E’ cinquant’anni che ti aspetto” e per darti la possibilità di un nostalgico ricordo della tua carriera quando lei era la ragazzina rivelazione della canzone italiana e indossava “quella camicetta di organza”. I tuoi sospiri devono averli tagliati in post-produzione ma il tuo volto raccontava “tutta la nostalgia di un passato”, come dice la canzone Romagna mia. Caro Pippo Baudo, la seconda puntata de Il Viaggio ha avuto un top (trash) ed un down. Il top (trash) è stata la tappa a Predappio dove non ti sei limitato ad incontrare il sindaco ma hai anche visitato un negozio di souvenir mussoliniani gestito da un nostalgico che a quanto pare fa affari d’oro. Per rendere la cosa esilarante hai avuto la pensata geniale di portarti dietro il sindaco (del PD) e le sue facce mentre il gestore nostalgico parlava sono state straordinariamente divertenti. Il momento down del programma è stato quello in cui ti sei impegnato di più, sia in termini di tempo che di aneddoti: l’incontro con padre, madre e sorella di Laura Pausini nel giardino di casa loro. Hai provato ad arricchire l’assenza di Laura con filmati di repertorio e brandelli di videoclip ma francamente è stato il momento meno interessante e in cui ti ho visto in difficoltà. Per ben due volte hai detto che il volto e la voce della sorella erano uguali a quelli di Laura mentre lei continuava a dirti che per lei era un onore ma che era ben felice di essere Silvia. In assenza di Laura hai provato a rendere piccante l’incontro sollecitando la madre a parlare della canzone che Laura le ha dedicato e in cui dice “mi vergognavo di essere tua figlia”. Un tema che si è sgonfiato subito perché, banalmente, la madre vorrebbe la figlia più spesso a casa anziché in giro per il mondo. Minuti e minuti a spiegare questo concetto fino a quando non hai capito che non era così importante per i telespettatori e sei tornato a tempestare la sorella: “Laura, che zia è?”. Caro Pippo Baudo, volevo fare questo post martedì ma la mia vocina alla Magnum P.I. mi ha detto di aspettare. La mia vocina alla Magnum P.I. aveva ragione. Ieri hai fatto esplodere la polemica con la Rai che non ha tutelato Il Viaggio come meritava. Sei andato ospite del Cristina Parodi Live e, per giustificare lo scarso ascolto del programma che ha fatto solo il 3% di share, hai rivelato di aver chiesto alla Rai di spostare la seconda puntata dal lunedì (in cui c’era la finale di Miss Italia) al giovedì ma che la Rai non lo ha fatto perché:
“So che c’è stata una protesta di Pasquale D’Alessandro, il direttore di Raidue: non ha voluto lo spostamento per proteggere il debutto del nuovo programma di Emanuele Filiberto, Pechino Express. Alla sua richiesta di non sovrapposizione, né Di Bella, direttore di Raitre, né Giancarlo Leone, responsabile dell’intrattenimento, se la sono sentita di dirgli di no e mi hanno mandato allo sbaraglio”(da Il Messaggero, 12/9/12 articolo di Marco Molendini).
Caro Pippo Baudo, lo confermo, il Viaggio è un bel programma ma non è da prima serata su Rai 3 e difficilmente può raggiungere la media di rete, l’obiettivo che vi eravate posti con un eccesso di ottimismo. E’ un programma che, se proprio lo volevate mandare in prima serata, doveva andare in onda su Rai 5 o su Rai Storia e, se è grave che non l’abbiano capito i dirigenti della Rai, è altrettanto grave che non l’abbia capito tu. Caro Pippo Baudo, non condannarti al ruolo di Peter Pan televisivo. Le logiche televisive sono cambiate, tanto cambiate. Un vecchio leone come te può stare ancora in tv ma deve trovare altri spazi, altre platee. L’Isola che non c’è in Rai esiste ma se continui a credere di trovarla sulle prime tre reti allora vuol dire che sei superato e che ti sei incastrato da solo, facendoti incastrare.
2 risposte a "Chi ha incastrato Pippo Baudo?"