La prima serata del Festival di Sanremo 2022 è stata di ottimo livello, decisamente bene la prima parte, in calando la seconda. Amadeus, al suo terzo Festival e con l’entusiasmo di chi rivede il pubblico in sala dopo il deserto dello scorso anno a causa del Covid-19, è in uno stato di grazia paragonabile al Pippo Baudo dei tempi d’oro.
La scaletta delle prime due ore è volata via e lo show è stato godibile. Le canzoni ad un primo ascolto lasciano una buona impressione. Su tutti spicca l’energia di un Gianni Morandi più eterno ragazzo che mai che con il brano di Jovanotti punta già al podio. È presto per tentare un pronostico. Personalmente non avrei mai immaginato che mi sarebbe piaciuta la canzone di Achille Lauro (Domenica), chissà forse per merito del taglio gospel che gli dà il contributo dell’Harleem Gospel Choir di New York.
Il duo La rappresentante di lista vola verso il premio simpatia. La canzone è divertente, la interpretazione è coerente con un testo il cui ritornello è già cult:
Con le mani, con le mani, con le mani
Ciao ciao
Con i piedi, con i piedi, con i piedi
Ciao ciao
E con la testa, con il petto, con il cuore
Ciao ciao
E con le gambe, con il culo, coi miei occhi
Ciao!
Mi ha deluso Noemi (ho capito di più le parole di Madame dello scorso anno). I miei ultimi tre della classifica di ieri sono tali Ana Mena, Rkomi e Dargen D’Amico. Massimo Ranieri, classe cristallina, ma è incappato in una serata in cui ha faticato con le note alte che per lui è davvero una rarità e quindi ci sono rimasto male. La canzone di Mahmood e Blanco mi sembra bella anche se ho capito solo una parola: “Brividi”.
L’ospitata dei Måneskin ha avuto come obiettivo la inevitabile autocelebrazione del Festival di Sanremo 2021 che hanno vinto e che li ha lanciato a livello mondiale dopo la vittoria dell’Eurovision Song Contest. Noiosi e ripetitivi tutti gli spazi promozionali delle fiction di Rai 1.
Da cancellare la performance di Ornella Muti come co-conduttrice. È stata la presenza più insignificante della serata. Altrettanto inutili Fabio Rovazzi e Orietta Berti in collegamento dalla nave Costa Toscana. Il momento più triste della serata però è stato quando Amadeus ha obbligato il pubblico dell’Ariston ad alzarsi e a ballare le drammatiche campionature degli ospiti internazionali “gli italianissimi” Meduza urla Amadeus. Terribili.
Roba che in confronto Gazebo è da hall of fame della disco music.
Tra le note stonatissime anche quest’anno si è distinta la partecipazione di Fiorello. Sempre scadenti i suoi testi, sempre da “su le mani!” i suoi toni. Pessimo quando mette una pezza peggio del buco alla maledizione (“vi deve andare malissimo”) che lanciò lo scorso anno a chi avrebbe condotto il Festival quest’anno. Lui è gli autori si sono inventati il remake del suo bacio al direttore di Rai 1 Fabrizio Del Noce del 2004. Ha fatto indossare due mascherine FFP2 con labbra incorporate ad Amadeus e al direttore di Rai 1 Stefano Coletta che si sono prodotti nella parodia del bacio fotografato da Alfred Eisenstaedt, in cui un marinaio americano bacia una donna a Times Square, durante i festeggiamenti per celebrare la fine della Seconda Guerra Mondiale. Ora, paragone a parte, è stato davvero uno sketch televisivo poverello ed imbarazzante.
Non è mancata la celebrazione della rielezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Fiorello a fare l’animatore turistico e a sollecitare la standing ovation ritmata al grido di “Mattarella! Mattarella! Mattarella!”. Decisamente eccessivo.
La celebrazione dell’italianità è stata uno dei fili conduttori della serata. Il tennista Matteo Berrettini è stato ospitato in rappresentanza dei grandi successi sportivi italiani del 2021. Amadeus ha ripetuto più volte nella serata il concetto di “eccellenza italiana”. È comprensibile in un momento in cui siamo ancora sulla strada per uscire dalla pandemia. Io ci leggo anche una volontà di sottolineare che non servono le grandi star straniere per fare un grande Festival di Sanremo. Non è così. La presenza di qualche ospite straniero di peso avrebbe arricchito uno show già di ottima qualità.
Dopo mezzanotte e mezza non so cosa è successo all’Ariston perché ho interrotto la visione e sono andato a dormire.
Gli ascolti della prima serata sono stati straordinari: una media del 54.7% di share con quasi 11 milioni di telespettatori (fonte davidemaggio.it). Amadeus alla sua terza direzione artistica e conduzione, consolida il suo primato di ascolti e mette le basi per celebrare un triennio storico sotto molti punti di vista.
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