L’adattamento de Le Rane di Aristofane con Ficarra e Picone fa l’11% di share e oltre 1milione e 800mila spettatori (fonte davidemaggio.it) in prima serata su Rai 1. Un ottimo risultato per un prodotto al quale il pubblico non è abituato.
Anche se programmato il primo sabato di settembre, si tratta di una scelta significativa della Rai e del suo pubblico più fedele.
Per quanto “commedia”, parliamo di teatro greco, un genere da anni relegato al massimo su Rai 5. Se è vero che a fare da traino c’era una coppia di comici ben nota al pubblico televisivo, è anche vero che la messa in scena teatrale non è garanzia di attenzione da parte di un telespettatore dal telecomando facile. Ottima la scelta di non trasmettere spot. Un’unica interruzione alla fine, prima del saluto del cast al pubblico. Ha funzionato molto bene la giusta dose di “pop” musicale e nelle coreografie, un mix equilibrato che ha prodotto una gradevole fusione con la prosa. Regie, teatrale e tv, eccellenti. Non si può chiedere a Rai 1 di rischiare con prodotti analoghi in periodi di garanzia ma si può auspicare che Rai 1 trovi dei momenti nella stagione tv più importante in cui proporre grande teatro al pubblico anche mentre gli altri fanno tv trash. Sarebbe un modo per rimarcare la differenza di identità con la concorrenza e offrirebbe anche agli inserzionisti pubblicitari l’opportunità di distinguersi rispetto a chi sceglie di promuovere il proprio prodotto in programmi di serie zeta. L’11% di share de Le rane va considerato una buona base che può crescere se si dà continuità ad una proposta di qualità e di contenuto restituendo al telespettatore l’idea di avere, ogni tanto, l’appuntamento con quanto di più bello la tv gli può dare. Ovvero, uno spettacolo di intrattenimento con solide basi letterarie, artistiche, culturali in cui immergersi per purificarsi dalla overdose di tv massificante, ignorante, volgare che alimenta modelli conflittuali che annullano il concetto di pensiero evoluto.