Caro Bruno Vespa, non è trascorso nemmeno un mese dalla puntata speciale di Porta a Porta dedicata alle dimissioni di Matteo Renzi da Presidente del Consiglio in cui ti chiedevi: “Renzi si è dimesso. E adesso?”.
Per quanto riguarda il governo, al tuo interrogativo c’è solo una risposta: tutto come prima ma senza la presenza invadente e totalizzante sui media di Matteo Renzi.
Da quel giorno è scomparso dalla scena politica e soprattutto da tutte le tv dopo l’overdose elettorale sul referendum da cui è uscito sconfitto, al punto che ha deciso di lasciare il ruolo di premier. L’ascesa di Paolo Gentiloni al soglio di Matteo Renzi consentirà a quest’ultimo di continuare a fare il regista della partita politica italiana in qualità di segretario del Partito Democratico. L’Ansa ci ha annunciato che oggi Renzi è tornato a Roma:
“Il segretario del Pd Matteo Renzi è arrivato alla sede nazionale del partito in largo del Nazareno. Renzi è entrato in auto dall’ingresso posteriore della sede Pd senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. L’ex premier torna oggi al lavoro nel suo ufficio al Nazareno dopo una lunga pausa. Due gli obiettivi del leader Pd nelle prossime settimane: riorganizzare la segreteria del partito con innesti nuovi e prendere in mano il pallino della legge elettorale pur nella consapevolezza di una realtà politica abbastanza chiara, cioè che difficilmente qualcosa si muoverà veramente tra i partiti prima della riunione della Consulta sull’Italicum il 24 gennaio” (da ansa.it del 10/1/17).
Caro Bruno Vespa, per i programmi televisivi giornalistici e di attualità politica, il profilo bassissimo di Paolo Gentiloni è decisamente un problema. La sovraesposizione mediatica di Renzi vi garantiva spunti quotidiani che adesso dovete andarvi a scovare tra le maglie del detto e non detto (più il secondo) di Gentiloni. Inutile dire che questa “assenza” di Renzi è strategica. Non credo proprio che voglia andare a votare al più presto come dice ma che voglia usare il 2017 per prepararsi il terreno alla nuova discesa in campo, rivincendo le primarie del PD e ricandidandosi automaticamente a rifare candidato premier alla scadenza naturale della legislatura e quindi per le elezioni politiche del 2018. Probabilmente rivedremo il Renzi supertelevisivo in autunno. Per i telespettatori che non ne potevano più di vederlo in tv a tutte le ore, su tutte le reti, in tutte le trasmissioni, sarà una piacevole tre stagioni inverno-primavera-estate con meno Renzi in tv. Ma la cosa davvero divertente sarà vedere voi che fate trasmissioni giornalistiche e sull’attualità politica arrancare a piccoli passi e al rallentatore senza lui a darvi il ritmo e a farvi da lepre come negli ultimi tre anni.