Cara Giulia Innocenzi, c’è la crisi dei talk show quindi, qualsiasi sarà l’entità del flop della nuova stagione di Announo, non potrà essere totalmente imputata alla tua riconosciuta simpatia.
Da stasera prendi il posto di Servizio Pubblico del tuo padrino professionale Michele Santoro (il giovedì alle 21.15 su La7 per 6 settimane).
Ti piazzerai al centro dello studio per fare il vigile urbano della discussione alimentata da un gruppo di 20 giovani che interrogano politici, uomini di potere, opinion leader e classe dirigente di varia umanità. Un’idea di talk show non proprio originale che in tv si è vista dai tempi di Speciale per voi di Renzo Arbore fino a All Eyes on Tony Blair di Mtv. Che cosa potrebbe fare di Announo qualcosa di televisivamente attuale, oltre alla tua riconosciuta simpatia? I personaggi. Sarebbe l’ideale se tra i 20 giovani protagonisti di Announo ci fossero 4/5 personaggi che con le loro idee e personalità potessero far diventare il programma qualcosa di riconoscibile e di particolare rispetto al turn over di opinionisti che circolano in tutte le tv a tutte le ore. Dei personaggi “esclusivi” di Announo. A quanto leggo, tu e chi per te, avete scelto la strada opposta:
“Ad Announo è vietato fare i personaggi, i politicanti, per questo ne abbiamo sostituiti 14 rispetto all’esordio” (da Il Fatto Quotidiano del 12/11/14, intervista di Carlo Tecce).
Cara Giulia Innocenzi, da questa tua dichiarazione emerge non solo la tua riconosciuta simpatia ma anche la tua sconosciuta umiltà. Certo, perché la mia idea di avere 4/5 personaggi “forti” con delle personalità in grado di dare una impronta al programma, presuppongono la capacità da parte della conduttrice di essere in grado di gestire quei personaggi, centellinandoli, canalizzando la loro voglia di protagonismo al servizio dei temi trattati e della trasmissione, anche in funzione della concorrenza. E tu non sei in grado di farlo quindi meglio non avere dei personaggi da gestire. Come ha scritto Marida Caterini riguardo alla tua prima stagione come conduttrice di Announo:
“L’operazione “Innocenzi” non ha chance: la conduttrice ha ripetuto, non si sa quanto consciamente, tutti i gesti del suo “maestro”. Si è voluta accreditare come una santoriana della prima ora, ma non ha avuto alcuna capacità nel gestire un programma che appariva fin dalle prime immagini una brutta parodia di Servizio pubblico o di Samarcanda o di tutti gli altri programmi con il marchio “Michele Santoro” (da maridacaterini.it del 9/5/14).
Cara Giulia Innocenzi, lascia stare la mia idea di metterti faticosamente a gestire 4/5 giovani con una certa personalità che vogliono fare i protagonisti. Meglio mettersi al centro dello studio, impaginare le domande in redazione con 20 giovani che non vogliono fare i personaggi e sperare che questa stagione di Announo non sia come le tante stagioni delle tante santorine che ho visto sparire dalla tv da Samarcanda in poi.
ma che fine ha fatto michele santoro con servizio pubblico se lui non c’è è meglio virus su rai 2 announo come è iniziato è un vero schifo