Rai, ma quanti bei David di Donatello madama dorè

Caro direttore generale della Rai Lorenza Lei, la tua passione per il cinema l’ho capita al volo quando ti ho vista calcare il red carpet alla Mostra del Cinema di Venezia lo scorso anno (il post del vecchio blog lo ripubblico in coda a questo). Non vedete l’ora che il cinema co-prodotto dalla Rai vinca qualche premio per potervi scatenate nelle dichiarazioni ufficiali. Venerdì la Rai “ha portato a casa” ben 13 statuette e l’amministratore di Rai Cinema Paolo Del Brocco non sta più nella pelle:  “Ci congratuliamo con i registi, autori e produttori con i quali quest’anno abbiamo costruito una grande stagione di cinema. Tredici David su un totale di 21 categorie di premi, assegnati a film di generi molto differenti, testimoniano la qualità delle nostre scelte, la vitalità e la forza della nostra proposta cinematografica anche in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo. I nostri complimenti a tutti i vincitori, in particolare a Paolo e Vittorio Taviani, che con il loro cinema civile hanno saputo scavare in profondità nelle storie e nei sentimenti del nostro Paese” (da ufficiostampa.rai.it, 4/5/12).
Caro direttore generale della Rai Lorenza Lei, investire nel cinema è uno dei punti d’orgoglio della Rai Radio Televisione Italiana eppure, da abbonato, lamento l’assenza di cinema d’autore nelle prime serate delle tre principali reti generaliste. Mentre vedo i fratelli Taviani ritirare il David mi chiedo: “I telespettatori di Rai 1 vedranno mai in prima serata Cesare deve morire? Oppure come al solito lo vedranno i telespettatori di Rai 3, in seconda serata, fuori dal periodo di garanzia?”. Devo essere un abbonato più fiducioso perché tu, il direttore generale della Rai, dichiari:
“I fratelli Taviani rappresentano per il nostro Cinema motivo di grandissimo orgoglio. Dopo lo straordinario riconoscimento dell’Orso d’Oro a Berlino con “Cesare deve morire”, Paolo e Vittorio Taviani continuano ad emozionarci portando a casa ben cinque premi tra i più prestigiosi. E’ certamente la vittoria del Cinema d’autore, ma senza dubbio anche un successo della Rai che oggi ha ricevuto 13 su 21 categorie di premi. Rai Cinema ha creduto e investito quest’anno in progetti non sempre facili, talvolta coraggiosi. “Cesare deve morire”, “Romanzo di una strage”, “Habemus Papam”, “Scialla!” e “Io sono Li” ci siano da sprone per fare sempre meglio: il servizio pubblico vive anche attraverso la Settima Arte” (da ufficiostampa.rai.it, 4/5/12).
Caro direttore generale della Rai Lorenza Lei, che frase!, “Il servizio pubblico vive anche attraverso la Settima Arte”, se non fosse quasi scontata la tua riconferma come direttore generale, potrebbe essere un perfetto epitaffio di fine carriera: “Lorenza Lei, il direttore generale Rai che disse il servizio pubblico vive anche attraverso la Settima Arte”. Che dichiarazione! Che pensiero profondo! Che slogan da manager! Che spontaneità! Caro direttore generale della Rai Lorenza Lei, se penso che Michele Santoro si vuole candidare a prendere il tuo posto. Ma quando gli verrebbe a lui una frase del genere? Si, è vero, forse sul red carpet di Venezia si atteggerebbe un po’ a George Clooney ma una frase con all’interno “la settima arte” non riuscirebbe mai a pronunciarla. Vedrai però che quella frase piacerà tanto al professor Mario Monti e sono quasi certo che sarà determinante nella decisione di riconfermarti nell’incarico. In nessuno dei curriculum che gli sono arrivati può esserci qualcuno che può vantarsi di aver detto “Il servizio pubblico vive anche attraverso la Settima Arte”. A meno che Gigi Marzullo non abbia inviato il suo curriculum per ricoprire la carica di direttore generale. Lui si che potrebbe rivendicare il copyright di una frase come “Il servizio pubblico vive anche attraverso la Settima Arte”. (E tutto torna come nel post di seguito). 

da carotelevip.splinder.com del 12/9/11

Lorenza Lei a Venezia: un red carpet che nemmeno Sharon Stone

Caro direttore generale della Rai Lorenza Lei, tutti i tg e le trasmissioni dell’Azienda hanno festeggiato il premio speciale della giuria assegnato a Terraferma, il film di Emanuele Crialese in concorso alla 68esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. E’ un film sull’immigrazione prodotto da Rai Cinema, un’opera, a leggere le critiche, di cui è giusto che il produttore si vanti. Natalia Aspesi (che ha raccontato la Mostra per la Repubblica) scrive che ci sono anche altri motivi per i quali la Rai (e non solo) deve essere felice del premio a Crialese: “C’era l’assoluta necessità che un premio lo prendesse anche uno dei tre film italiani. Lo desiderava il ministro Galan, lo volevano quelli di Rai Cinema, in un momento molto scivoloso per l’Azienda, che perdendo o cacciando i suoi pezzi migliori, teneva a darsi delle arie ottenendo almeno una medaglia per quella che viene chiamata la loro linea editoriale… si spera che, spinti dal premio a Crialese, che comunque era il migliore dei film italiani, si consolidino pericolanti poltrone in Rai e in Biennale” (da la Repubblica, 11/9/2011). Caro direttore generale della Rai Lorenza Lei, tra le tante voci entusiaste quella, tutt’altro che sottovoce, di Gigi Marzullo ha saputo rendere perfettamente la tua grande soddisfazione. Sabato sera ha aperto lo “Speciale Cinematografo Venezia 68” ricordando che era da tanti anni che la Rai non riceveva un riconoscimento così importante e rivolgendosi all’amministratore delegato di Rai Cinema Paolo De Brocco ha detto: “Cos’è un miracolo? Ho sentito il nostro direttore generale dire al tg… forse sono io che porto fortuna… ha detto la dottoressa Lei…”. La parola passa a Del Brocco ma la grande protagonista dell’inizio di “Speciale Cinematografo Venezia 68” sei tu e le immagini della tua passerella sul red carpet. Eccoti arrivare, elegantissima, in nerissimo con le spalle velatissime. Tacchi altissimi, sorrisissimi, curatissima l’acconciatura. Attentissima a non deludere i flash dei fotografi, due accompagnatori molto bodyguard al fianco. I fotografi ancora ti chiamano, tu ti giri, pazientemente aspetti gli scatti. Sei soddisfattissima di esserci. Le immagini sono finite ma la regia è pronta a riproporle in tutta la loro intensità. E’ un momento importante per la Rai. Un riconoscimento alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia dopo tanti anni e per la prima volta c’è un direttore generale che incede sul red carpet come se fosse Sharon Stone. E nessuno meglio del responsabile della cultura di Rai 1 Gigi Marzullo poteva proporci questo momento così significativo per la storia dell’Azienda.

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2 risposte a "Rai, ma quanti bei David di Donatello madama dorè"

  1. viga1976 6 Maggio 2012 / 06:39

    per me i taviani finiscono alle 3 di notte su rai movie o rai 5

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