La Grecia forse non fallisce e allora facciamoci una bella cantata

Caro direttore di Rai News Corradino Mineo, ieri ho seguito la tua lunghissima diretta da Atene (iniziata nel pomeriggio e andata avanti fino a mezzanotte) durante la quale il Parlamento ha discusso e votato il nuovo piano di austerità con cui la Grecia spera di salvarsi dal fallimento. La diretta è stata durissima perché alle immagini dell’aula si alternavano quelle della manifestazione di protesta in piazza Syntagma con scontri ed edifici dati alle fiamme. Ho apprezzato la tua scelta di seguire la diretta parlamentare, una scelta “classica” che ha un altissimo valore e che ha mostrato concretamente il dramma della Grecia appesa alla speranza che quel voto serva a qualcosa. Quella che inizia oggi si preannuncia come una settimana in cui le vostre telecamere saranno puntate su Atene che sta letteralmente bruciando. Chi sceglierà di seguire Rai News vedrà qualcosa di profondamente diverso dall’Isola dei Famosi e dal Festival di Sanremo. Vedrà un paese che un tempo fu culla della cultura agonizzare nell’era della finanza globalizzata. Se, dopo il voto del parlamento greco, si scatenerà il caos sociale, con le piazze greche gremite di persone che d’ora in poi dovranno andare avanti con 400 euro al mese, che cosa farà la Rai Radio Televisione Italiana? Trasmetterà il Festival di Sanremo ed affiderà al sermone di Adriano Celentano la spiegazione del perché è giusto che lo spettacolo delle canzonette vada avanti? Caro direttore di Rai News Corradino Mineo, il fatto che la crisi greca abbia raggiunto il suo apice nella settimana del Festival di Sanremo è una coincidenza infelice per la Rai. Da oltre un anno è chiaro che la situazione economica mondiale è drammatica e la programmazione televisiva della Rai avrebbe dovuto adeguarsi, non solo risparmiando sulle produzioni ma adeguando i contenuti delle produzioni, limitando gli eccessi inutili come quelli tipici del Festival di Sanremo. Cosa sarebbe accaduto se non si fosse tenuto il Festival della Canzone Italiana del 2012? Nell’almanacco della televisione avremmo scritto “non disputato per opportunità editoriale a causa della crisi economica mondiale”. Certo sarebbe stato un precedente “pericoloso” ma molti italiani che non se la passano tanto meglio dei greci, forse avrebbero apprezzato. E moltissimi italiani si sarebbero anche accorti che non è poi così indispensabile assistere al Festival di Sanremo tutti gli anni. Caro direttore di Rai News Corradino Mineo, mi auguro che le tue telecamere questa settimana non debbano documentare evoluzioni tragiche della crisi greca. Nulla però mi toglierà dalla testa l’idea che il Festival di Sanrem0 2012  avrebbe dovuto essere più sobrio di quello annunciato, un bel festival “Monti-Style” di una sola serata con dieci cantanti e dieci giudici presi a caso fuori dal Teatro Ariston che sventolano le palette come allo Zecchino d’Oro.

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6 risposte a "La Grecia forse non fallisce e allora facciamoci una bella cantata"

  1. liberamente80 13 febbraio 2012 / 18:58

    io, come da 11 anni a questa parte, non lo guarderò.

    ci racconterai le cadute “di stile” di questo Festival?

    • akio 14 febbraio 2012 / 11:13

      negli anni scorsi mi sono divertito a farlo ma penso proprio che quest’anno non lo guarderò e non ci farò nemmeno un post come credo si sia capito dai due post gli ho già dedicato nei giorni scorsi e in cui spiego il perchè a mio avviso non ci doveva proprio essere il festival quest’anno. mi dispiace!

  2. Massenzio 13 febbraio 2012 / 09:24

    Eccellente lavoro, quello di Mineo, ed in controtendenza rispetto al resto. Il che rafforza ulteriormente il tuo discorso, che condivido appieno. In quanto alle considerazioni festivaliere, mi trovi assolutamente e completamente d’accordo: farlo, e farlo come lo stanno facendo, mi sembra saggio esattamente quanto il discorso dell ex-premier sui ristoranti e gli aerei sempre pieni: alias, completo distacco dalla realtà.

    • akio 13 febbraio 2012 / 15:55

      trovo assurde certe scelte Rai proprio perchè il festival di sanremo è un evento ritenuto importante andava dato un segnale

  3. viga1976 13 febbraio 2012 / 07:38

    Inoltre trovo assai antipatico che certi “artisti” si permettano di fare beneficienza non sborsando la grana che già hanno a disposizione,ma che usino mezzi come:concerto,disco,libro,presenzialismo d’assalto
    Il problema non è la grecia,ma la sputtanatissima democrazia liberale e il suo sistema economico,la monarchia capitalista e il brutto parto dell’europa unita
    Stati nazione indipendenti,socialismo di mercato,nazionalizzazione dei punti strategici di energia,sviluppo,produzione.
    altro che celentano,dovrei andare io a sanremo a dire ste cose.Ci vado anche gratis

    • akio 13 febbraio 2012 / 15:57

      ma guarda un po’ celentano ha sempre un disco in uscita quando va in tv

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