Caro Bruno Vespa, ieri sera il presidente del Consiglio Mario Monti ha presentato in una conferenza stampa il “decreto salva-Italia”. Dopo due settimane di indiscrezioni giornalistiche oggi sappiamo di che morte moriremo per non far morire l’Euro. Io ad esempio, con un calcolo ottimistico, ho altissime probabilità di morire prima di assaporare il piacere chiamato pensione. Questa previsione ha almeno due aspetti positivi. Per prima cosa non dovrò preoccuparmi di chiedermi “cosa farò del mio tempo quando andrò in pensione?”. Così come non avrò più quel peso sulla coscienza di sentirmi in colpa nei confronti delle nuove generazioni di lavoratori che finora stavano lavorando “per pagare la pensione a me”. Caro Bruno Vespa, stasera 12 milioni di italiani si getteranno tra le braccia di Fiorello per un’ultima serata da animazione turistica e poi domani sera tu li riporterai alla tristissima realtà della crisi economica più nera dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Ospiterai il premier Monti, il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera e il ministro del welfare Elsa Fornero che durante la conferenza stampa di ieri è scoppiata in lacrime al momento di pronunciare la parola “sacrifici” riferita al blocco della rivalutazione delle pensioni. Le polemiche che hanno preceduto questa loro partecipazione a Porta a Porta si stanno sgonfiando sotto i colpi durissimi degli annunci ufficiali (oggi la presentazione in Parlamento) e a te non rimarrà che ospitare l’atto finale di certificazione mediatica: il contratto capestro con gli italiani. Caro Bruno Vespa, ora che il governo Monti sta passando alla fase operativa, il contributo più concreto che tu e tutti i conduttori di talk show potete dare è quello di chiudere la baracca lasciando fuori quelli che ormai sono solo burattini politici senza alcuna possibilità di incidere sulla situazione del Paese. Il governo tecnico prende i provvedimenti, il parlamento li approva e i cittadini italiani pagano; e avanti così, almeno fino alle elezioni del 2013. Questa situazione è ormai inevitabile e la soppressione delle trasmissioni televisive che parlano di politica è indispensabile per non alimentare sterili intralci alle procedure. Negli ultimi mesi si poteva avere il dubbio che fosse inutile stare ad ascoltare i politici, ora ne abbiamo la certezza. Caro Bruno Vespa, per voi conduttori di trasmissioni politiche è giunto il tempo di prendervi un anno sabbatico. Le chiacchere politiche stanno a zero come i conti dell’Italia. Quando Monti dovrà annunciare le prossime tasse e manovre, farà delle conferenze stampa, poi andrà in parlamento (dove tutte le forze politiche rappresentate potranno esercitare il loro diritto di parola e voto) e gli italiani pagheranno, senza però doversi sorbire i talk show politici che non servono più a nulla. Caro Bruno Vespa, con te e tutti i conduttori di talk show politici, ci rivediamo nel 2013.