Silvia Toffanin è il simbolo della tv esageratamente buonista. Fa una tv oltre lo smielato. Si muove come una libellula nel sentimentalismo estremo di cui è pervaso il suo Verissimo. Le sue non sono interviste, sono carezze della buonanotte per neonati.
Guardare Verissimo significa entrare in una atmosfera ovattata in cui la conduttrice-fatina, con misurati colpi di bacchetta magica, trasforma ogni momento in una apoteosi di bontà televisiva. Lei non desidera la pace nel mondo, lei è convinta che c’è già.