Il confronto tv alla francese è il migliore per vedere i politici quasi al naturale

Caro Bruno Vespa, ieri ho seguito in diretta su SkyTg24 il confronto televisivo tra Marine Le Pen ed Emmanuel Macron candidati alle elezioni presidenziali francesi. Per l’ennesima volta la tv ha dimostrato che ha ancora un ruolo centrale nelle strategie di comunicazione dei politici ai massimi livelli. I due candidati presidenti sono stati in diretta tv per oltre 2 ore e mezza e se le sono date di santa ragione.

E’ stato un confronto durissimo in cui lo scontro verbale ha prevalso sui contenuti politici. I due moderatori si sono limitati a regolare i tempi e a proporre i temi ma rarissimamente sono intervenuti per “separare” i due contendenti che si “colpivano” con parole al vetriolo. Pensavo a te mentre quei due si riversavano addosso quel fiume di parole politicamente scorrette.

Tu non accetteresti mai di restare passivo davanti ad un confronto del genere. cercheresti di riportare la calma, di farli parlare uno alla volta, di evitare le sovrapposizioni. E come te molti altri giornalisti italiani. Invece la cosa più interessante del confronto Macron-Le Pen è stata proprio la formula quasi totalmente libera che ha consentito un contraddittorio vero; senza contenuti ma vero. Macron e Le Pen hanno scelto di attaccarsi sul piano personale offrendo a chi li guardava da casa la diretta valutazione delle loro personalità, quasi nude e crude. E’ stato un po’ come vedere una discussione da bar dello sport tra ultras di due squadre della stessa città. E’ un modello da copiare? Non lo so. Da noi ci sono talmente tante tornate elettorali che alla fine questo modello stancherebbe. Quello che so però è che il politicamente scorretto che ho visto ieri era vero. Quei due si odiano come politici e come persone e non lo hanno nascosto né nelle parole né nei modi. Certo, tutti noi auspichiamo e ci aspettiamo dai politici, che sono la classe dirigente di un paese, un comportamento consono, educato, rispettoso delle posizioni degli altri, disponibile ad un confronto pacato anche se deciso a farsi rispettare. Tutti noi vorremmo che i politici sapessero utilizzare la nobile arte oratoria senza scendere al livello di rissa verbale. Però se questo accade non è certo colpa della formula del dibattito televisivo.

Ieri, nonostante fosse iniziato, continuato e finito in rissa verbale, ho apprezzato quel genere di confronto televisivo tra politici. Non si può impedire l’interruzione, non si può tarpare le ali al botta e risposta che è il pane di uno scontro sulle idee politiche. Una vera discussione è tale se i due interlocutori devono reagire d’impulso alle parole e ai modi l’uno dell’altro. E’ un vero e proprio test della verità. Nei dibattiti con la formula “si parla uno alla volta per lo stesso tempo e per rispondere hai un certo numero di diritti di replica”, è tutto meno vero. I candidati sono tutti preparati a tavolino da equipe di super esperti di comunicazione e quindi oltre ad avere i discorsetti pronti per ogni tema hanno pronte anche le possibili risposte a possibili provocazioni e attacchi degli avversari. Nella formula di dibattito alla francese, la preparazione a tavolino dei candidati può essere sfruttata dagli stessi ma fino ad un certo punto. Nel contraddittorio con le interruzioni libere è molto probabile che le tematiche preparate a tavolino vengano messe in secondo piano rispetto alla parola dal sén fuggita che diventa una variabile di imprevedibilità che costringe i candidati, nell’arco di 2 ore e mezza, ad uscire al naturale e a dire prima o poi qualcosa di improvvisato e non solo di programmato. Caro Bruno Vespa, no, il mio non è l’elogio delle risse verbali in tv tra politici. Il mio è il desiderio di riuscire a scorgere un po’ più di verità nel volto e nelle parole dei politici in tv. E, questo genere di confronto, una piccola speranza me la dà. Ciò detto, dopo aver visto ieri in tv Macron e Le Pen quasi al naturale, io non voterei per nessuno dei due.

Pubblicità

Una risposta a "Il confronto tv alla francese è il migliore per vedere i politici quasi al naturale"

  1. Giuseppe C. Budetta 4 Maggio 2017 / 17:12

    POLITICA E CONDUTTORI NOSTRANI VUOTO A PERDERE
    Nelle trasmissioni politiche italiane, il soggetto è il conduttore: vedi Bruno Vespa (ed il suo brusio) che padroneggia la RAI da un trentennio. Nelle trasmissioni politiche italiane, il marchio di fabbrica sono i conduttori, mentre i nostri parlamentari generano chiacchiere a perdere. Non si salvano quelli del M5S, gelosi di apparire ed evitando di assumere persone preparate. I parlamentari pentastellati hanno come assistenti (3500 euro al mese) fidanzate, parenti ed amici, invece di onesti amministrativisti ed altri esperti di gestione statale.

lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.