Singing in the car di Tv8: un divertissement perfetto per la crossmedialità

Caro responsabile dei contenuti non sportivi di Sky Andrea Scrosati, dopo aver visto le prime quattro puntate di Singing in the car posso fare alcune considerazioni sul format oltre che sulla conduzione e la collocazione in palinsesto sul digitale terrestre gratuito (dal lunedì al venerdì alle 20.30 su Tv8 Canale 8). Singing in the car non ha i tempi di un game show classico. Non li può avere perché la location automobilistica non li consente.

I giochini musicali sono il pretesto per cantare delle canzoni in auto seguendo il ritorno in auge del genere karaoke rilanciato dal successo mondiale di James Corden. I giochini musicali sono indispensabili per evitare di rifare il Carpool Karaoke di James Corden per il quale non avete i diritti, acquistati da Mediaset. Tra poco partirà la versione karaoke in auto di Rai1 e vedremo come la rete ammiraglia Rai avrà aggirato la stessa limitazione che avete voi. La domanda però è: Singing in the car è un programma televisivo gradevole e divertente? Si, lo è.

Singing in the car è un divertissement, puro svago televisivo con il valore aggiunto della conduzione coinvolgente di Lodovica Comello che ha la padronanza assoluta del format e una capacità televisiva da applausi. In quella mezz’ora che accompagna il telespettatore all’appuntamento con la prima serata, ci si rilassa, ci si diverte, o no? Si. Questo già basterebbe a farne un programma televisivo al di sopra della media rispetto a quello che va in onda sulla televisione italiana. Ma il valore di Singing in the car non si vede solo dalla messa in onda televisiva tradizionale (da lunedì a venerdì ore 20.35 su Tv8 Canale 8 del digitale terrestre). Singing in the car è un prodotto televisivo perfetto per la crossmedialità, proprio come deve esserlo un programma tv del 2016. Dopo queste prime puntate non posso fare a meno di chiedermi quanto materiale filmato avete girato che non avete potuto utilizzate nel montaggio delle 20 puntate canoniche. La risposta l’ho già avuta perché avete postato il video integrale di Lodovica Comello e Andrea Delogu in versione Paola e Chiara “Vamos a bailar”: 3 minuti e 40 secondi non andati in onda in tv e visti solo dal pubblico social e web. Crossmedialità, ovvero, la distribuzione e visione di un prodotto tv in forme e tempi differenti dalla linearità e dalla programmazione televisiva strutturata. Singign in the car si presta bene ad essere trasformato in gif animate, in clip, in fotografie con adesivi, in spezzoni non andati in onda. Ed è in queste molteplici forme che il pubblico può apprezzarne a pieno il valore di divertissement; prima, durante, dopo e post-dopo (il digitale è un archivio a perenne memoria) averlo visto in tv. Chi come me ha deciso di fare l’esperienza di immergersi nel fenomeno Lodovica Comello non solo con l’occhio del blogger tv e dell’utente dei social ma anche di colui che è affascinato dal mondo dei fandom e degli Universers in particolare, non può che essere soddisfatto dell’output social di Singing in the car (con l’eccezione della presentazione milanese riservata alla stampa e non condivisa live con i social. Non dico lo streaming ma almeno un live tweeting e posting con due foto sugli account Twitter e Facebook di Tv8, li potevate fare!). Caro responsabile dei contenuti non sportivi di Sky Andrea Scrosati, la confezione televisiva di Singign in the car che trasmettete su Tv8 va benissimo così. Il format, nella sua semplicità, è giusto per la collocazione televisiva. Avete fatto una correzione di orario facendolo partire alle 20.35 e non alle 20.30. Avete aggiunto un bel pezzo di anteprima della puntata del giorno dopo mostrando il duetto tra la Comello e l’ospite vip. Però è evidente a chiunque non abbia una tv a legna che Singing in the car va visto insieme alla sua estensione social. Solo vivendolo insieme ad altri telespettatori prima, durante, dopo e post-dopo lo si può apprezzare compiutamente. Singing in the car è un programma televisivo pienamente crossmediale, immerso nel suo tempo, un tempo in cui un hashtag diventa un modo di dire, un modo di fare, un modo di essere. Caro responsabile dei contenuti non sportivi di Sky Andrea Scrosati, io metterei in produzione la stagione 2 e anche gli speciali di Natale e Capodanno che sarebbero molto crossmediali.

 

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2 risposte a "Singing in the car di Tv8: un divertissement perfetto per la crossmedialità"

  1. Giuseppe C. Budetta 9 settembre 2016 / 12:18

    Solo gente auto-blasonata.

    • akio 9 settembre 2016 / 12:25

      Non sono uno che si auto-blasona. In questo post parlo di comunicazione applicata così come la vivo da utilizzatore del web. E dono convinto del calore di questo prodotto in chiave di passatempo e divertimento totalmente gratuito

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