Al di là di casi particolarmente sconfortanti come questo, ma che però bisogna saper ridimensionare, a me pare sempre di più che il giornalismo televisivo sia veramente la vittima più colpita dal sistema orrendo degli ascolti televisivi, al punto tale che ormai non si approfondisca quasi mai, preferendo premere sul pedale del pettegolezzo, della voce di palazzo, della diceria, con l’intento di portare avanti questa soap opera che l’informazione televisiva ha creato per combattere la crisi economico-creativa in cui versa. La politica, naturalmente, se ne guarda bene da non compiacersi di tale interesse feticistico verso il gossip. Ma lo sconforto è causato dall’assenza di figure autorevoli nel giornalismo che riescano ad imporsi facendo in qualche modo la differenza.
Al di là di casi particolarmente sconfortanti come questo, ma che però bisogna saper ridimensionare, a me pare sempre di più che il giornalismo televisivo sia veramente la vittima più colpita dal sistema orrendo degli ascolti televisivi, al punto tale che ormai non si approfondisca quasi mai, preferendo premere sul pedale del pettegolezzo, della voce di palazzo, della diceria, con l’intento di portare avanti questa soap opera che l’informazione televisiva ha creato per combattere la crisi economico-creativa in cui versa. La politica, naturalmente, se ne guarda bene da non compiacersi di tale interesse feticistico verso il gossip. Ma lo sconforto è causato dall’assenza di figure autorevoli nel giornalismo che riescano ad imporsi facendo in qualche modo la differenza.