Scandal 3 di Shonda Rhimes: definirla soap opera sarebbe ingiusto nei confronti del genere soap opera

Cara Shonda Rhimes, il direttore di Rai 3 Andrea Vianello si ostina a mandare in onda la tua serie Scandal (il giovedì alle ore 23.15) che, giunta alle terza stagione, è sempre più una soap opera piuttosto che “una serie televisiva di genere thriller politico” come la definite.

Il personaggio Olivia Pope continua a salvare l’immagine politica dei potenti con l’aiuto della sua squadra di specialisti tipo A-Team (solo molto più ridicoli). Ma le trame della politica servono solo per giustificare il titolo della serie che invece dovrebbe intitolarsi Pope loves The President.

Al quinto episodio della terza stagione, dopo che la storia d’amore extraconiugale del presidente degli Stati Uniti con Olivia Pope è diventata pubblica, tu ancora hai il coraggio di provare a scrivere altri episodi in cui loro si telefonano di nascosto confessandosi l’amore eterno. La spietata Olivia Pope butta nel cestino il suo Fizzofono (cito testualmente) ovvero il Fiz-telefono  speciale che la Casa Bianca le ha messo a disposizione per i suoi inciuci amorosi con The President. Ma appena il Fizzofono squilla, lei fa una serie di faccette da “innamorata che soffre ma non può resistergli” e si butta dentro al cestino per rispondere al suo Fiz The President. Cara Shonda Rhimes, come sia possibile che la Abc ti abbia concesso di girare perfino una quarta stagione è un mistero che rivaluta molte brutte fiction italiane. Solo la potenza indiscussa del tuo nome può aver sostenuto questo progetto seriale da dimenticare. Anzi no, che dico; da non dimenticare. Nessuno potrà mai dimenticare il dialogo più importante dell’episodio andato in onda su Rai 3 ieri sera, quello tra la first lady moglie di Fiz The President e la tua Olivia Pope la donna d’acciaio con tutti tranne che con il suo amore Fiz The President davanti al quale si squaglia come un cioccolatino a ferragosto. Ecco Olivia al party in cui Fiz The President annuncia che si ricandiderà alla Casa Bianca. Un uomo dei servizi segreti le fa un cenno con la testa che vuol dire “Fiz The President ti vuole vedere”. Lei lascia di corsa il tavolo e il suo accompagnatore pupazzo. Con una camminata decisa almeno quanto la sua scollatura si dirige verso la stanza presidenziale ma, sorpresa di tutte le sorprese, ad attenderla c’è la moglie di Fiz The President. Olivia Pope ha appena aiutato una candidata alla presidenza a risolvere il problema di un segreto (ha fatto crescere da sua madre la figlia avuta a 15 anni), rivelandolo alla stampa (caspita! E ci voleva la donna d’acciaio Olivia Pope per darle questo consiglio? Boh e pure mah). Il colpo di scena è che la first lady le chiede di tornare a far parte dello staff di Fiz The President per fargli vincere le elezioni come aveva già fatto quattro anni prima. E come lo fa? Con questo dialogo che entra di diritto nel tuo curriculum di sceneggiatrice di serie tv più potente al mondo:

First Lady: “Vorrei che tu tornassi e conducessi la sua campagna. Ha bisogno di te Olivia è così stanco e fiaccato e non è per il lavoro è perché tu non sei al suo fianco . Lui è senza vita quando non ci sei. Gli manca il respiro quando tu non ci sei. Non ha voglia di competere tanto meno di vincere quando non ci sei perché tu, tu sei tutto per lui Liv. Ha bisogno di te. E anche io. Ritorna! Torna da noi.
Olivia Pope: “Lui è informato di quello che mi stai chiedendo?”
First Lady: “No, no ma sarebbe d’accordo. E come potrebbe non esserlo. Tu ed io abbiamo avuto sempre lo stesso obiettivo. Che lui si realizzasse per il grande uomo che è”. 

Per fare da cornice a questo testo, la regia ha saputo ben inquadrare la potenza interpretativa in faccette innamorate ma sofferenti di  Kerry Washington (l’attrice che dà il volto e l’anima ad Olivia Pope) che sono la vera risposta americana non ha Barbara D’Urso (come erroneamente ho scritto nel mio primo post su Scandal) ma ad una importante attrice italiana di fiction: Manuela Arcuri. Anche se devo dire che la Arcuri in Pupetta di Canale 5 ha mostrato una capacità di fare faccette innamorate sofferenti molto superiore a quella di Kerry Washington in Scandal.

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4 risposte a "Scandal 3 di Shonda Rhimes: definirla soap opera sarebbe ingiusto nei confronti del genere soap opera"

  1. Alessandra 30 aprile 2015 / 20:30

    Sappi però che, a un certo punto della quarta stagione, gli sceneggiatori sono andati in rehab e la trama riprende un po’ di verve 🙂

    • akio 30 aprile 2015 / 20:32

      Ale! Mi sono piaciuti 4/5 episodi della stagione 1 poi Olivia ha cominciato a fare le faccette! E la St. 3 è la peggiore. Aspetto la 4. Buon 1 maggio a te!

      • Alessandra 30 aprile 2015 / 20:33

        Anche l’inizio della quarta è deludente, ma tieni duro, dopo un po’ si riprende!
        Buona festa!

      • akio 30 aprile 2015 / 20:34

        Bacio!

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