La forza del vento: quando la tv gonfia le vele e al telespettatore il navigar diventa dolce (a fine post, un buon proposito di caro televip per il 2013).

Caro direttore di La7 Paolo Ruffini, bella serata quella di ieri su La7. Prima hai trasmesso il docu-news di Servizio “Più” Pubblico sul rapimento del ragionier Spinelli e i suoi possibili collegamenti con il Ruby-Gate e poi hai mandato in onda il docu-film La forza del vento. Lo “Speciale” realizzato dal team di Michele Santoro mi è piaciuto per il taglio da esportazione che dimostra ancora una volta come le docu-news siano un genere televisivo sul quale vale la pena investire. Il fatto che La7, in un periodo di incertezza sul suo futuro, si avventuri in un prodotto come quello può solo fare bene al marchio. In questo periodo anche tu stai trasmettendo molti film natalizi in cui il buonismo la fa da padrone e il docu-film La forza del vento inizialmente mi è sembrato andasse nella stessa direzione. Poi però con il passare dei minuti è prevalsa la qualità del prodotto nel suo insieme: storia, riprese, montaggio, regia, protagonisti.

La forza del vento racconta un anno di preparazione (per la partecipazione alla regata della Barcolana) di un equipaggio composto da 8 ragazzi e ragazze down e dai velisti professionisti di Mascalzone Latino su una barca di 27 metri, la La Poste, che dopo aver partecipato nel 1993 alla regata Whitbread ha vissuto un periodo di oblio. La forza del vento non punta mai sul lato emozionale e ci mostra il lungo percorso dei neofiti velisti per assumere ciascuno il proprio ruolo nell’equipaggio e partecipare a pieno titolo, e con le relative responsabilità, alla regata. Eccellente l’idea dei velisti Lorenzo Salvatelli e Fabio di Leginio (armatori di La Poste, che sono anche tra i protagonisti del docu-film); eccellente la scelta produttiva di Verve Media Company; eccellente la regia di Emilia Ricasoli e Alessio Muzi; eccellente la prova di Paola Cortellesi come voce narrante (impersona la barca La Poste che torna a vivere la sua natura agonistica); eccellente la scelta dell’Associazione Italiana Persone Down di sposare il progetto; eccellente il risultato dell’equipaggio di La Poste che si è classificata al 27mo posto su oltre 1700 barche partecipanti alla Barcolana di Trieste; eccellente la scelta di La7 di trasmettere La forza del vento. Caro direttore di La7 Paolo Ruffini, i buoni prodotti tv si possono realizzare, si possono cercare, si possono trasmettere. La serata di ieri su La7 dice che tv generalista in chiaro può reggere la sfida sui contenuti con le pay tv e dice anche che i direttori di rete lo sanno. Il problema è farlo capire a quei testoni degli inserzionisti pubblicitari che preferiscono investire sulla tv trash piuttosto che sulla tv di qualità. Quando si parla della cattiva tv, si parla sempre degli ascolti e quindi dei telespettatori che con la loro presenza davanti ai teleschermi giustificano la messa in onda di pessimi programmi televisivi. Bisognerebbe cominciare a parlare di più degli inserzionisti pubblicitari che investono in quei programmi visto che sono loro i primi a determinare certe scelte verso il basso dei direttori di rete.

Uno dei buoni propositi del blog caro televip per l’anno 2013 sarà quello di sottolineare chi sono gli inserzionisti pubblicitari dei programmi televisivi di bassa qualità. Senza boh e pure senza mah.

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2 risposte a "La forza del vento: quando la tv gonfia le vele e al telespettatore il navigar diventa dolce (a fine post, un buon proposito di caro televip per il 2013)."

  1. emilia 31 dicembre 2012 / 15:06

    che gran bell’articolo! grazie Emilia Ricasoli

    • akio 1 gennaio 2013 / 19:10

      Meritatissimo. Complimenti ancora a tutti: produzione, squadra tecnica, squadra creativa, squadra sportiva. Non so se lo avete già fatto ma nel caso non sia così ti consiglio di inviarlo in concorso al festival di cinematografia sportiva Sport Movies & Tv dove credo abbia grandi possibilità di ricevere una menzione o un premio! Fammi sapere e spero di vedere altri vostri docu-film così interessanti e ben girati.

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