Caro direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2025 Carlo Conti, hai annunciato i co-conduttori che ti affiancheranno nelle cinque serate tv più amate dagli italiani: Bianca Balti, Nino Frassica, Cristiano Malgioglio, Elettra Lamborghini, Miriam Leone, Katia Follesa, Mahmood, Geppi Cucciari, Alessia Marcuzzi, Alessandro Cattelan e se ci riesci a convincere (ci riesci, ci riesci) “due amici storici”, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni.
Riempire il palcoscenico di personaggi italiani per una sera è uno dei modi che la Rai negli ultimi anni ha trovato per sostituire gli ospiti stranieri che costano troppo.

I siparietti tra co-conduttori sono diventati “un must” di Sanremo. Ma soprattutto servono per far sfogare la carrettata di autori che scrivono il Festival anche in funzione di tutto il circo mediatico che ne parla a tutte le ore, tutti i giorni, per oltre un mese.

I programmi dei day time della Rai si cibano voracemente della più impercettibile situazione creata appositamente per essere cannibalizzata anche dai social media che rilanciano qualsiasi cosa in migliaia di post, reel, stories, thread, meme, clip e tutto quanto fa “caciara” nel 2025.

Caro direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2025 Carlo Conti, tu e Rai Pubblicità queste cose le sapete benissimo (e anche di più) quindi avere 12/13 co-conduttori è uno degli ingredienti che condiscono il minestrone-Sanremo.

Poi ci saranno numerose altre situazioni: la nave da crociera, il palco esterno in piazza, i glass delle radio, lo studio del Prima Festival, il red/green carpet e tutti gli spazi per gli eventi collaterali creati da sponsor e aziende che fanno del Festival di Sanremo uno degli eventi mediatici più attesi, visti e commentati dell’anno.

Tutti ci caschiamo in questa “caciara”. Tutti, anche i più snob e i più indifferenti, seguono il Festival di Sanremo anche solo “per sentito dire”. La settimana di Sanremo è un rito collettivo dal quale nessun italiano riesce completamente ad estraniarsi.

Caro direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2025 Carlo Conti, questa edizione è particolarmente attesa perché è la prima dopo il quinquennio della gestione di grande successo di Amadeus (con l’aiuto esterno di Fiorello). A te sarà chiesto il miracolo di fare ascolti tra il 60% e il 73% di share per poter allontanare lo spettro del tuo predecessore.

Ma tu sai benissimo anche questo. Tu il Festival di Sanremo lo hai diretto e condotto, con successo, prima di lui nel 2015, 2016 e 2017. Anche dopo di te sembrava sarebbe stato impossibile eguagliarti e invece Claudio Baglioni lo ha traghettato con successo fino all’approdo sicuro di Amadeus (anno della pandemia da Covid-19 incluso).

Da vecchio telespettatore Rai che si ricorda quando Marcella Bella cantò Montagne verdi  al Festival del 1972 (quest’anno è tra i big in gara) e da blogger televisivo che lo commenta dal 2004, so già che mi sarà impossibile evitare il Festival.

Anche perché, nonostante il cast dei cantanti che hai scelto non mi faccia impazzire, impazzisco all’idea di quanto rosicheranno quei due rosiconi di Amadeus e Fiorello a guardare il Festival da casa.

Fiorello dal palcoscenico dell’Ariston augurò al successore di Amadeus che il Festival gli potesse andare male.

Io mi auguro di non vedere più un Festival di Sanremo con Amadeus e Fiorello.