Caro Amministratore Delegato della Rai Fabrizio Salini, da quello che leggo, la tua gestione è sempre meno forte, in attesa della fine del tuo incarico prevista a luglio. Le tue ultime forze rimaste io le dedicherei a lasciare il segno almeno in una cosa: fare un Festival di Sanremo adeguato alla situazione che stanno vivendo tutti gli italiani a causa delle restrizioni necessarie al contenimento e alla prevenzione della diffusione del virus Covid-19.
A metà gennaio siamo solo all’inizio di una campagna vaccinale che si annuncia lunga e complessa e che raggiungerà la maggior parte della popolazione, se tutto andrà come previsto, alla fine dell’anno.
Nel frattempo la situazione sanitaria è sempre molto difficile e i numeri della pandemia non consentono l’alleggerimento delle misure anti-Covid. Indiscrezioni giornalistiche parlano di una estensione dello stato di emergenza nazionale e anche se non si fanno date è presumibile la data del 31 marzo se non quella del 31 luglio. Le incertezze per i cittadini italiani sono tante e ogni giorno se ne aggiungono altre. In questo contesto l’ultima cosa che la Rai dovrebbe fare è aggiungere l’incertezza sulla presenza o meno del pubblico all’interno del Teatro Ariston per il Festival di Sanremo. Si tratta dell’evento-show più importante della televisione italiana e quindi come è giusto che sia ha un suo spazio anche nelle discussioni che si fanno in questo periodo su come devono essere svolte le attività commerciali, culturali, sociali, religiose, sportive e, ultimi ma non ultimi, gli spettacoli teatrali e musicali dal vivo che sono bloccati da un anno. Le chiacchiere stanno a zero: nel suo show più importante e visto, la Rai deve dare l’esempio e mostrare a tutta Italia la platea dell’Ariston vuota. Un messaggio forte, fortissimo. Un anno fa si sperava che il Festival sarebbe stato il primo evento post-Covid e simbolo di ripartenza. A poco più di un mese dall’inizio del Festival (che ottimisticamente avete spostato di un mese) la situazione non vi consente di veicolare immagini di normalità presentando un Teatro Ariston con il pubblico. Leggo che state valutando soluzioni per consentire la partecipazione di un pubblico selezionato e debitamente controllato dal punto di vista medico. È il modello adottato da alcuni programmi registrati da Mediaset. Ma la Rai è la Rai e infatti, ad oggi, avete escluso la presenza del pubblico in studio da tutti i vostri show. Una decisione sacrosanta per il servizio pubblico che andrebbe confermata soprattutto in occasione dello show televisivo più importante. È così che la Rai può dare un contributo fortissimo alla necessità di tenere altissima la attenzione sulla prevenzione. Sanremo 2021, ne sono sicuro, sarà un grande show televisivo anche senza il pubblico all’interno (e all’esterno) del Teatro Ariston.