Caro direttore di Rai 1 Stefano Coletta, il direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2021 Amadeus, ha annunciato che l’evento si farà solo se non saranno in vigore norme che ne limiteranno lo svolgimento tradizionale e quindi con il pubblico in sala e gli elementi dell’orchestra posizionati come sempre.
Ieri questo annuncio ha fatto titolare tutte le testate on-line: “Sanremo? Non c’è alcun piano B, o si fa con il pubblico o nulla” (dall’intervento al Festival della TV di Dogliani).
Io francamente mi aspettavo una dichiarazione tua, della Rai o del Comune di Sanremo rispetto ad un annuncio del genere, visto che siete i firmatari del contratto per la realizzazione del Festival. Con il passare delle ore, sui social, gli addetti ai lavori hanno scritto che Amadeus ha detto che vuole che il Festival sia il primo evento post-COVID-19 fatto in normalità, quindi spostandolo ad altra data qualora non ci fossero le condizioni a marzo. Altra data? Il Festival di Sanremo a luglio? A Ferragosto? A Ottobre? A Natale? Caro direttore di Rai 1 Stefano Coletta, in questo momento storico, la convivenza con il Covid-19 è la normalità. Se anche a marzo 2021 ci saranno in vigore norme restrittive in merito allo svolgimento di quello show, che lo show si faccia con quelle norme perché quella sarà la normalità. La Rai deve fotografare sempre lo stato vero del Paese. Il Festival di Sanremo è sempre stato inserito dagli storici del costume nel racconto di un anno insieme a tutti gli altri eventi. Tutte le realtà produttive mondiali, in tutti i settori, a tutti i livelli, stanno modificando, organizzando e programmando le loro attività in funzione di questa pandemia mondiale. Non si capisce perché la produzione del Festival di Sanremo non dovrebbe fare altrettanto. Sempre che ne siate capaci, ovviamente.
Aggiornamento del 7 settembre 2020