Mara Venier inizia con una serie di ringraziamenti personali, troppi. Ma in pochi istanti ha fatto vedere la differenza tra una pratica di televisione e chi non dovrebbe nemmeno entrare in uno studio tv. L’eccesso di applausi è il primo grandissimo difetto. La capacità di conduzione della Venier è il primo grandissimo pregio del programma.
Il dibattito sul caso Argento-Bennett è tale e quale a tanti spazi televisivi ma una Mara Venier in forma strepitosa lo sta rendendo guardabile.
È una conduttrice di razza: senza aggiungere nulla di nuovo e senza taglio originale, anzi. Ma la sua personalità sostiene il dibattito. La prima parte con il dibattito “Pro e Contro” è noioso e con ospiti noiosissimi ma la conduttrice lo porta a casa con il mestiere di chi sa quello che fa e perché lo fa. Alessia Macari torna ad interpretare il ruolo della ciociara con cui l’ha lanciata Paolo Bonolis. Una cartone animato già visto ma perfetta come valletta per un classico della tv nazional-popolare. Mara Venier è come se non fosse mai uscita dallo studio di #domenicain fa subito la zia con un 27enne al telefono per il giochino del tabellone e mette una buona parola con la quasi fidanzata. Il pubblico la premierà. La band live puntualissima a sottolineare tutti i momenti dello show, prontissima a ripartire al comando della Venier e perfetta per sostenere il ritmo del programma che di suo comunque già ce l’ha. Questa è la volta buona che Pier Silvio Berlusconi chiama Barbara D’Urso e le dice “grazie per i tuoi fantastici risultati degli anni passati ma abbiamo bisogno di cambiare”. Ecco il primo faccia a faccia: Venier si coccola Romina Power da nonna a nonna. “Minaccia” di parlare di Al Bano ma butta lì solo un paio di battutine ben piazzate. Tutto un altro stile rispetto a Barbara D’Urso. Mara Venier: “A Romì ma che ce fai lì nel deserto? Ma torna qui!”. Questo è quello che mancava al pubblico di Domenica In. L’intervista scorre bene con la giusta alternanza di pop, intimità, sentimenti. Nessuna morbosità. Blocco lunghissimo ma la conduttrice riesce a dargli ritmo. Rilancia sempre su ogni risposta e sempre per arricchirla. Arriva finalmente dalla regia il video messaggio di Cristel la figlia di Romina Power e si capisce perché Mara Venier ci tenesse tanto a trasmetterlo: era un contributo giustissimo, tanto semplice quanto efficace sul valore della famiglia. Momento cult: Mara Venier e Romina Power che ballano e cantano il ballo del qua qua. La conduttrice sta mettendo anima, professionalità, mestiere e corpo in questo suo ritorno a Domenica In voto: 9. Altro momento 🔝 per il pubblico della domenica pomeriggio: la italo-americana “zia Michelina” star di Instagram che canta Caruso e Tu vo’ fa l’americano in collegamento da Nuova York. Più che in target! La gag degli sgabelli: perfetta. Esempio di quando con due spicci si possa fare quel poco e niente che riempie lo studio di una atmosfera giocosa e rilassata. Pochissimi blocchi pubblicitari e questo va considerato sul risultato che riporterà in termini di ascolto. L’arrivo di Nino Frassica e Maurizio Ferrini alla conduzione del “talent” Una canzone per Mara, piazzato dopo il mega blocco co Romina Power, rilancia l’atmosfera leggera con intelligenza. Il programma funziona in ogni sua parte e non è poco di questi tempi. Incredibile: perfino il “talent” Una canzone per Mara, con il suo effetto mini-Corrida, funziona. Finora il blocco più debole (e di cui si può anche fare a meno) è quello con il dibattito iniziale anche se Mara Venier ha saputo renderlo giusto.
Anche davanti ai problemi tecnici con le partenze sbagliate dei contributi filmati. Si dimostra una conduttrice vera: aspetta, si allunga e quando serve richiama la regia a risolvere. Prima perplessità sulla conduzione di Mara Venier. Hai il collegamento con l’ospedale e non sai che cosa è successo a Gina Lollobrigida che doveva essere ospite in studio da te? E ce lo dici prima di lanciare la pubblicità? Mara Venier gliela tira proprio fuori la parolaccia all’italo-americana zia Michelina. La seconda cosa che non mi è piaciuta di questa prima puntata. Il momento promozionale della fiction di Rai 1 rallenta bruscamente il ritmo ma siamo a 2 ore e 45 minuti di trasmissione e ci può stare. Infatti Mara Venier la fa veloce veloce. Stanno recuperando tutti i blocchi pubblicitari. La strategia della prima ora e mezza leggera quasi senza spot, pagherà nella prima puntata ma poi bisognerà farci i conti e adeguare il buon impianto a questa esigenza da cui non si può prescindere. Mi è piaciuta Romina Carrisi nella gestione del collegamento dal Bronx con la famiglia italo-americana: spontanea, semplice, solare. La cronaca arriva alle ore 16.55. Il caso di Tiziana Cantone la cui attualità è legata alla violenza della violazione della privacy che porta sempre più persone anche a gesti estremi come il suicidio. Mara Venier ascolta più che parlare e fa bene. Il dramma di Tiziana Cantone, irrompe a #domenicain dopo una lunga scaletta leggera. Su questo terreno Mara Venier si è già misurata a La vita in diretta. Qui punta più sul ricordo forte della vittima. Sarà lo spazio più difficile da non omologare agli altri programmi. Scorrono i titoli di coda sulla prima puntata della nuova Domenica In con il ritorno di Mara Venier alla conduzione. L’impianto generale ha superato il primo importantissimo esame. Venier quasi perfetta. Se vecchia tv deve essere che almeno sia fatta bene.
Devo dire che Domenica In mi è sembrata una trasmissione vecchissima. Ho seguito fino alla intervista di Romina Power. E ho pensato che al 2018, tutte questi errori fossero lontani dal resto del mondo.
Domenica Live, addio. Ho visto la scenetta delle Kessler /Lecciso avrei voluto sotterrarmi.
È tv vecchissima ma questo passa la tv generalista. Ho appena scritto un piccolo post di integrazione. Tra poco lo posterò
Attendo
Liberiamoci infine della costosa spazzatura in RAI. Le vecchie, siliconate perfino nel cervello, vadano via. Avanti i giovani, preparati e coscienziosi.