Il successo di Temptation Island che fa il 21% di share in pieno luglio è la dimostrazione di quanto sia ormai importante per il pubblico di Canale 5 (anche per il target giovanissimo), il genere “Uomini e Donne di Maria De Filippi”.
Una forma di “fanatismo” televisivo, di un pubblico che ha fatto di questo genere la propria fonte di svago ed intrattenimento.
Un pubblico fedele, attento, interessato, che si sente partecipe di un gioco televisivo tanto semplice quanto ripetitivo e prevedibile ma non per questo meno attraente. I meccanismi del format sono scolpiti nella pietra. I criteri di scelta del casting sono scolpiti nella pietra. Cambiano gli interpreti ma le storie, situazione in più, situazione in meno, sono praticamente uguali a tante altre già viste nel programma madre e nello stesso Temptation Island. La forza del genere “Uomini e Donne di Maria De Filippi” in versione villaggio turistico estivo è dirompente perché, il gioco delle coppie pronte a scoppiare, si consuma nella stagione del “tutto e subito”, dell’ “ora o mai più”, del “cogli l’attimo”, della “botta e via”. A questo va aggiunto un uso sapiente del linguaggio da chat di WhatsApp che tanto appassiona chi vuole alimentare estenuanti discussioni sul nulla cosmico ed il futile eterno a bassissimo costo. Se tutto ciò non fosse diventato un punto di riferimento per così tanti telespettatori (ripeto, anche giovanissimi), ci sarebbe da esaltare il programma in qualità di monumento ad una nobile attività del genere umano: il sano cazzeggio. Invece, tutto ciò, finisce nel vissuto quotidiano di così tanti telespettatori per i quali questo genere è veritiero. Il successo di Temptation Island alimenta in questo pubblico il mito della sapienza televisiva di Maria De Filippi che pur non apparendo, c’è, come in tutte le creature della sua società di produzione. Il pubblico di Canale 5, orfano della Maria di Uomini e Donne giornaliera, ritrova in Temptation Island tutti i motivi per accettare senza soffrire che la sua Maria si stia godendo le meritate vacanze ma lo fa pensando al suo pubblico, senza lasciarlo solo nel momento del bisogno estivo. Un pubblico che ripaga la sua Maria, facendo vincere a Temptation Island la sfida degli ascolti contro una fiction alla terza stagione e in prima visione su Rai 1 (Tutto può succedere, 14%-15% di share). Un pubblico che così incoraggia la sua Maria a continuare su questi contenuti che ama. Ed io sono sempre più convinto che questo pubblico è irrecuperabile e non potrà mai più orientarsi verso una programmazione televisiva con contenuti di un’altra qualità. Non a caso a settembre ci sarà su Canale 5 la prima stagione della versione VIP di Temptation Island, condotta da Simona Ventura. Un’altra prova inequivocabile di quali sono i contenuti su cui punta Mediaset e su quanto Maria De Filippi sia indispensabile, vitale, per questa azienda. Benedetti sono! i soldi del mio abbonamento a Netflix!
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