Caro Riccardo Cucchi, stasera esordirai come co-conduttore della Domenica Sportiva al fianco della giovane star del giornalismo Rai, Giorgia Cardinaletti. Per uno che a febbraio scorso ha dato l’addio alle radiocronache Rai per sopraggiunti limiti di età è una gran bella soddisfazione.
Io, come tanti, avevo capito che quell’addio, celebrato anche in diretta televisiva da Quelli che il calcio, sarebbe stato l’inizio della tua pensione.
Aveva capito così anche chi ha letto l’intervista che hai rilasciato ad Andrea Tundo de Il Fatto Quotidiano (12/2/17) intitolata: “Riccardo Cucchi e l’ultima radiocronaca: tra storie e calcio d’antan, va in pensione la voce di tante domeniche italiane”. Alla domanda che si fa a quelli che vanno in pensione “che farai ora?”, avevi risposto da pensionato: “Sono innamorato della letteratura sudamericana e, più in generale, un divoratore onnivoro di libri. Credo di non aver mai iniziato un viaggio senza almeno un romanzo in valigia. E poi essendo un melomane, amante in particolare di Puccini e Wagner, girerò per teatri vedendo un po’ di opere”. E invece no, non vai in pensione. Tutt’altro. Sarai il secondo timoniere della più importante trasmissione sportiva della Rai Tv. La cosa deve aver fatto storcere il naso a qualcuno se ha costretto Rai Sport a pubblicare una nota sulla data del tuo pensionamento: “Rai Sport precisa che il collocamento a riposo del giornalista Riccardo Cucchi maturerà nella primavera del 2019 a seguito dell’innalzamento dell’età pensionabile da 65 anni a 66 e 7 mesi come previsto dal nuovo statuto INPGI” (da ufficiostampa.rai.it del 3/8/17). Caro Riccardo Cucchi, la Rai Sport che ha fatto un contratto all’esterno Rai Mario Sconcerti perché non dovrebbe utilizzare il dipendente Riccardo Cucchi fino a quando non andrà in pensione secondo i termini di legge? La tua carriera giornalistica non può essere messa in discussione. Ad avercene di giovani come te. Alla notizia che saresti andato in pensione, noi che amiamo il racconto sportivo radiofonico abbiamo vissuto momenti di leggera tristezza come quando hanno chiuso le loro carriere radiocronisti del calibro di Enrico Ameri e Sandro Ciotti. Entrambi hanno fatto anche la tv. Enrico Ameri è stato il padre del Processo del lunedì e Sandro Ciotti ha condotto proprio La Domenica Sportiva. In attesa di vedere quale sarà il tuo ruolo in trasmissione, ricordo che Sandro Ciotti ne era il conduttore principale ed aveva accanto, nel ruolo di co-conduttrici, prima “il sorriso che non conosce confini” Maria Teresa Ruta e poi una giovane Simona Ventura. Tu invece arrivi in una Domenica Sportiva in cui Giorgia Cardinaletti è la prima conduttrice, dopo averla co-condotta la scorsa stagione con Alessandro Antinelli, che aveva ne preso le redini nel 2015 e le ha già cedute alla Cardinaletti (lui avrà un suo programma intitolato Antidoping e in questi casi si dice che “è stato promosso”). Caro Riccardo Cucchi, la giovane Giorgia Cardinaletti é “una televisiva” e quindi gestirà i tempi e la scaletta. Tu, un quasi pensionato che viene da 40 anni di radio, non potrai che adeguarti. Certo, avrai i tuoi spazi ma, in un programma che vive principalmente sul posticipo di Serie A, il massimo che potrai fare sarà alternarti con l’opinionista Marco Tardelli nelle domande ai protagonisti. L’augurio è che ci sia ad inizio puntata uno spazio per il tuo racconto della giornata sportiva, non solo calcistica, cosa che renderebbe la tua presenza preziosa. Se non sarà così e ti vedrò pendere dalle labbra di Giorgia Cardinaletti, sarò il primo a consigliarti di dare corso ai tuoi propositi pensionistici ed andare in giro per teatri a vedere l’Opera.