Caro direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, domani inizia il tuo ultimo Festival di Sanremo come direttore di Rai 1.
Finita la abbuffata di pubblico sanremese avrai giusto il tempo di svuotare l’ufficio, se è vero quello che scrive Giovanna Cavalli su corriere.it:
“Al primo consiglio di amministrazione utile, subito dopo Sanremo, l’ad della Rai Antonio Campo Dall’Orto, ormai «armato» di superpoteri, procederà alle nomine più attese e non oltre rinviabili, quelle delle tre reti. Per Raiuno preferirebbe un interno: non ha ancora scelto, ma nemmeno scartato né Eleonora Andreatta (ora a Raifiction) né Angelo Teodoli (che ha riossigenato Raidue). Per Raidue, che CDO vorrebbe sempre più giovane, resta forte il profilo di Ilaria Dallatana, ex socia di Giorgio Gori a Magnolia, che già l’ex dg Luigi Gubitosi provò a cooptare in Rai (ma il tetto dei 240 mila euro di stipendio le tolse entusiasmo). A Raitre c’è un candidato «bulgaro», giacché tutte le voci portano sempre e solo a Andrea Salerno, ex assistente del presidente Enzo Siciliano, ora alla Fandango e autore di «Gazebo», considerato il perfetto «bobo» (ovvero borghese-bohémien) che ci sta bene (da corriere.it del 5/2/2016 articolo di Giovanna Cavalli).
Caro direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, la scossa del nuovo direttore generale Antonio Campo Dall’Orto non potrà non cominciare dalla rete ammiraglia se vuole dimostrare di essere entrato pienamente in possesso dei superpoteri che gli ha dato Matteo Renzi. Tu di certo non resterai disoccupato. Puoi solo salire. Al settimo piano di viale Mazzini ci sono talmente tanti uffici da direttore che una poltrona dove sederti la troverai. E’ presto però per un post coccodrillo sulla tua attività di direttore di Rai 1. Nei prossimi giorni ci sarà ancora da scrivere sulle polemiche che nasceranno dal tuo Festival. Ieri il populista Massimo Giletti durante L’Arena ha già lanciato quella della prima puntata: il marito di Elton John in prima fila all’Ariston, la cui presenza dovrebbe aizzare la polemica sulla step child adoption, argomento politico del momento. Le polemiche difficilmente arriveranno dai pezzi dei comici che avete scelto. Aldo Giovanni e Giacomo, faranno il solito pezzo teatrale divertente ma dal quale è inutile aspettarsi sussulti di satira. Enrico Brignano ovviamente racconterà i festival che vedeva in famiglia con la madre che gli faceva le fettine panate come quando andavano al mare. Nino Frassica farà il Nino Frassica, tutto meno che polemico. Rimane Virginia Raffaele, l’unica che potrebbe far arrabbiare qualcuna delle vip che imiterà ma anche lei si terrà lontanissima dalla satira politica. Caro direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, si lo so è sciocco chiedere al Sanremo tuo e di Carlo Conti uno spazio di satira politica. Non è nel vostro dna mischiare spettacolo e satira politica. In passato è successo sul palcoscenico televisivo più importante della stagione tv ma non è più il tempo. Perfino quando era al massimo del suo potere il potentissimo Silvio Berlusconi, a Sanremo c’è stato spazio per la satira politica. Siamo già al secondo Sanremo con Matteo Renzi premier e sono certo che i comici che avete scelto non lo disturberanno. Così come sono certo che tu, finito il Festival traslocherai nel nuovo ufficio al settimo piano di viale Mazzini. con la convinzione di aver fatto un buon lavoro.