Caro Pasquale Caprino in arte Son Pascal, fino a qualche giorno fa di “caso kazako” ce n’era solo uno, quello della signora Alma Shalabayeva. Poi ho visto su DeeJay Tv che anche tu sei “un caso kazako” motivo per cui ti sei guadagnato di diventare il protagonista del docu-reality Pascalistan 2, in onda dal lunedì al giovedì alle ore 20.25 all’interno di Dimmi quando condotto da Diego Passoni. La prima serie di Pascalistan me la sono persa ma nella seconda ci sono molti flashback che fanno rivivere al pubblico la genesi artistica di questo “caso kazako”.
Un caso artistico, musicale.
Si perché tu sei un cantante italiano sconosciuto in Italia che, partito da Napoli destinazione Londra, ha lasciato l’Inghilterra destinazione Kazakistan, dove sei diventato una star affermata. Il docu-reality documenta le tappe più significative di questo tuo successo, iniziato con un reality show kazako. Ieri è andata in onda la puntata apoteosi tutta basata sulla tua partecipazione al concerto che Toto Cutugno ha tenuto in Kazakistan dove lui non è una star ma una divinità musicale. Canti in kazako, parli il kazako, hai una fidanzata kazaka, ti senti un po’ kazako. Diciamo che mostri di avere l’anima un bel po’ kazaka. Sei diventato talmente kazako che fai da ambasciatore per conto del grande paroliere Mogol che propone al ministero della cultura kazaka di aprire in Kazakistan una scuola musicale tipo il suo CET. Sei così kazako che ti viene l’idea di andare a prendere Toto Cutugno all’aeroporto con la macchina di Nikita Krushev. Un tuo amico italiano che vive in Kazakistan sa in quale garage riposa, non utilizzata da anni, quella preziosa reliquia. Tu impazzisci per questa idea e dedichi una intera puntata del docu-reality a mostrarci tutti i kazaki che si adoperano volontariamente per mettere in moto la macchina di Nikita Krushev. L’impresa riesce e tu vai in giro senza assicurazione felice come un kazako. Caro Pasquale Caprino in arte Son Pascal, il docu-reality Pascalistan 2 vive anche momenti di una certa intensità introspettiva in cui tu ti domandi “che ne sarà del mio domani? Voglio ancora rimanere qui? Voglio ancora fare questo tipo di musica? E’ giunto il momento di evolvermi musicalmente, di percorrere altre strade?”. Caro Pasquale Caprino in arte Son Pascal, che un giovane ed intraprendente artista italiano abbia trovato il suo Eldorado in uno dei tanti paesi ricchi nati sulle macerie dell’Unione Sovietica potrei trovarlo anche un aneddoto simpatico, però nel tuo docu-reality celebrativo non ci ammorbare con i tuoi dilemmi esistenziali di artista che s’interroga sul suo futuro perché anche gli scherzi kazaki sono belli quando durano poco.
A me piace.Non per Pascal,di cui non me ne frega niente,ma per ciò che mostra del Kazakistan .
Vero Roberta, come documentario sul Kazakistan è interessante