E’ saltata la trattativa tra la Rai e Maurizio Crozza. Un’occasione persa; per Crozza.

Caro Maurizio Crozza, prossimamente non vedremo un Mega Crozza Show su Rai 1 perché è saltata la trattativa, di cui si parla da mesi, tra te e la televisione di Stato a causa delle polemiche alimentate principalmente dall’esponente del PdL Renato Brunetta sui compensi milionari ad alcuni dei televip della Rai, primo fra tutti Fabio Fazio con cui domenica scorsa ha avuto un faccia a faccia a Che tempo che fa (al quale si è accodato Beppe Grillo, yuppy yè!). Nella copertina di Ballarò di ieri sera hai fatto la parodia di Brunetta che fa le pulci ai conti della Rai e, rientrato nei tuoi panni, hai chiuso a tuo modo l’argomento Crozza-contratto-milionario-Rai:

“Secondo me è giusto, è giusto controllare il costo dei programmi della Rai, è giusto. Certo io controllerei anche i ricavi perché non è che se un salumiere spende dei soldi per comprarsi un maiale poi se lo tiene perché si affeziona. No. Il maiale è un investimento, cioè sul maiale il macellaio ha un progetto, ci fa i salami, li vende e ci guadagna. No, lo dico perché io, forse, forse, avrei potuto essere il maiale di Rai 1, lo dico, così. Da me potevano anche tirarci fuori due salami, una coppa, un culatello. No, ditemelo, perché se non è così mi crolla il mondo dell’economia suina. Ma forse io ragiono banalmente d’altronde non sono mica un Nobel mancato. Io sono solo un Rai 1 mancato e infatti nel dubbio di non essere un investimento per lo Stato mi sono fatto da parte. Ma siamo sicuri invece che Brunetta sia così tanto un investimento per lo Stato? Leggeremo mai sul giornale, sfuma la trattativa Stato-Brunetta? Chi lo sa?” (da Ballarò-Rai 3, del 15/10/13). 

Caro Maurizio Crozza, il fatto che tu questo sfogo l’abbia fatto alzando il dito indice, mi fa pensare che Brunetta più che offrirti il destro per delle battute da fare vestendo i suoi panni (“sono un Nobel mancato quando me lo hanno tirato mi hanno mancato”), t’abbia inferto una bruciante sconfitta. Il tuo sfogo mi ha fatto venire in mente il discorso del “vaffanbicchiere” di Michele Santoro che rappresentò l’apice della sua diatriba con l’allora direttore generale Mauro Masi. In attesa di comunicati ufficiali della Rai, da telespettatore ed abbonato devo dirti che penso che tra te e la Rai chi ci rimette di più sei tu. Rai 1, con programmi tipo Tale Quale Show e qualche replica di Montalbano, porterà comunque a casa gli obiettivi del “macellaio” (seguo la tua metafora) Giancarlo Leone (direttore di Rai 1).
Tu invece, non solo non intascherai il compenso milionario ma perdi una occasione unica per entrare tra i grandi protagonisti degli archivi della Rai Radio Televisione Italiana. Il successo che hai ottenuto a La7 non è niente se paragonato a quello che avrebbe potuto darti la presenza su Rai 1. E, visto che un artista non vive solo di compensi milionari, sarebbe stato prestigioso per te entrare nella storia della tv di Stato dalla porta principale; quella che consacra. Certo, in questo momento sei un professionista che ha raggiunto altissime quotazioni di mercato e su quelle il tuo agente non può non lavorare. Ma sai, caro Crozza, negli ultimi anni in cui ti sei esibito con i tuoi one-man show a La7, hai dato di te una immagine che va oltre il nazional-popolare. Ti sei guadagnato il ruolo di fustigatore dei politici e del malcostume degli sprechi.
Questo ruolo, in un periodo storico così difficile che costringe tutti a grandi sacrifici economici, avrebbe dovuto spingerti a mettere da parte le tue legittime aspirazioni di professionista che ha raggiunto quotazioni altissime e dalle quali non può scendere per non svalutarsi come prodotto artistico. Caro Maurizio Crozza, fossi stato in te avrei dato uno smacco a tutti quelli che hanno usato in modo strumentale la tua trattativa con la Rai per cavalcare la polemica dei compensi elargiti dalla Rai alle star della tv. Avrei accettato qualsiasi proposta mi avesse fatto la Rai accontentandomi di entrare nell’archivio storico della Rai Radio Televisione Italiana dalla porta principale. Si, da te, per tutto quello che hai predicato in questi anni nei programmi Crozza Alive, Italialand, Crozza nel Paese delle Meraviglie, mi sarei aspettato una scelta artistica “tutto cuore”. Anziché quel passo indietro che dici di aver fatto perché “nel dubbio di non essere un investimento per lo Stato mi sono fatto da parte” mi sarei aspettato da te un passo in avanti verso la proposta della Rai, senza star troppo a vedere la mia quotazione professionale del momento.
Così a Teche Teche Tè, anziché celebrati e consacrarti come personaggio che con i suoi mega show ha fatto la storia della Rai Radio Televisione Italiana, continueranno a mandare in onda i tuoi sketch con i Broncoviz, qualche battuta da copertinaro di Ballarò e i pezzi poco brillanti del tuo contestato e incerto intervento al Festival di Sanremo 2013. Se le polemiche animate da Renato Brunetta hanno davvero avuto il loro peso in questa vicenda, direi che si è “vendicato” alla grande delle tue parodie degli ultimi anni.

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