Caro Alessandro De Piero, non sei ancora un ex calciatore ma sei già un ottimo aspirante conduttore e autore di programmi televisivi sportivi. In occasione della Confederations Cup sei entrato nella squadra di Sky dove non ti limiti a fare l’opinionista ma hai un tuo spazio autorale e da conduttore intitolato Del Piero Football Legends (su Sky Sport HD). Si tratta di pillole video (4 minuti circa) in cui racconti un aneddoto, un ricordo, un evento, che hai vissuto in prima persona nella tua carriera (introdotte da una breve scheda giornalistica tanto breve quanto ricca di belle immagini e suggestioni collegate al racconto che farai). Ogni puntata di Del Piero Football Legends prende spunto dalle sfide in programma alla Confederations Cup.
C’è Nigeria-Tahiti, e tu a raccontare di quella volta che a Tahiti ti sei messo a giocare a pallone per strada con i bambini in un “tutti contro tutti” per te indimenticabile e che, ripensandoci a posteriori, ha significato un momento di rilancio psicologico dopo la sconfitta nella finale degli Europei. Il tuo è un racconto autentico, sincero. Si capisce perfettamente che Del Piero Football Legends è raccontato ma è anche scritto da Alessandro Del Piero (sicuramente con l’aiuto di esperti televisivi e di comunicazione). Non ho letto la tua recentissima biografia Giochiamo ancora (ce l’ho nel Kindle e a questo punto sarà una delle mie letture estive) che immagino sia stata un’ottima palestra per sfruttare dal punto di vista comunicativo la vasta aneddotica che hai accumulato in tanti anni di carriera. Ma Del Piero Football Legends non è solo un contenitore di aneddoti e ricordi. E’ anche un eccellente esempio di come un grande campione dello sport sa raccontare gli altri campioni sotto tutti i punti di vista: tecnico, umano, storico. Eccoti raccontare, in pochi minuti, Ronaldo. Lo accarezzi, lo dipingi, lo illustri, lo consegni alla tua personale storia calcistica con rispetto, stima, ammirazione e con la considerazione che merita. Tu che sei stato uno dei più grandi calciatori degli ultimi trent’anni, sembri un bambino che racconta “di quella volta che ho visto giocare Ronaldo”. Fai la mossa della sua celebre finta e la accompagni con un sorriso ed una luce negli occhi da innamorato del gioco del calcio. Ed il segreto della riuscita di questa piccola perla televisiva è proprio l’amore e la passione che tu hai ancora per il gioco del calcio che è evidente sul tuo volto così come nelle tue parole: “Non credo possa esistere un appassionato di calcio che non apprezzi il fenomeno. Non solo per le sue qualità tecniche o il talento ma anche per la sua allegria e per il suo sorriso. Per la sua voglia di giocare al calcio divertendosi. E poi i campioni sfortunati, tormentati da infortuni ma capaci di rialzarsi e vincere, mi sono sempre piaciuti. A volte sarebbe piaciuto anche a me sorridere un po’ di più, giocare a calcio, giocare, nel vero senso brasiliano del termine. Col passare degli anni penso di averlo imparato anch’io. E’ per questo che ora mi godo ogni singolo minuto in campo come un grande regalo”. Caro Alessandro Del Piero, i pochi minuti di Del Piero Football Legends mi dicono che sei in grado di fare il conduttore e l’autore di ottimi programmi sportivi. Se saprai continuare sulla strada del racconto di qualità, curato e appassionato, senza farti ammaliare dai varietà e dagli show milleluci e niente sostanza, potrai fare bene in tv come sui campi di calcio.
io non seguo il calcio, peccato!
effettivamente deve piacerti il calcio per apprezzarne tutte le sfumature
😉