Ancora un motomondiale senza l’allegria di Valentino Rossi

Caro Guido Meda, la sera di Pasqua ho seguito su Italia 1 la prima gara del motomondiale ed è stato subito chiaro che anche quest’anno Valentino Rossi in sella Ducati non lotterà per le prime posizioni. Vederlo raramente inquadrato mentre viene sorpassato da Barbera non è il massimo del divertimento. Ho comunque aspettato il finale di gara dove i tre contendenti Lorenzo, Pedrosa e Stoner hanno dato qualche emozione ma niente a che vedere con quelle che dava Valentino Rossi e che ti facevano urlare come un dannato frasi il cui senso comprendevi solo tu dopo svariati riascolti. L’assenza di un Valentino Rossi competitivo non sembra essersi abbattuta sugli ascolti, comunque alti, (anche se è presto per dirlo) ma si è abbattuta soprattutto su voi conduttori e telecronisti abituati alla sua allegria che faceva da corollario alle sue vittorie o alle sue gare più spettacolari. Domenica, al termine della gara, all’interno della trasmissione Fuorigiri il tuo collega Franco Bobbiese ha ospitato in collegamento uno spento e rassegnato Valentino Rossi che senza allegria ha rilasciato una serie di dichiarazioni che comunque oggi riempiono le pagine dei giornali e i servizi tv. I tuoi colleghi qualche istante prima di averlo in collegamento avevano manifestato le loro perplessità sul fatto che Valentino si lamenta troppo della sua squadra (Lucchinelli ha detto che si sta “biaggizzando”) e Rossi al microfono di Paolo Beltramo li ha puntualmente accontentati: “Non riesco a guidare bene questa moto… non riesco a fare la differenza. Addirittura, probabilmente, andiamo anche peggio dell’anno scorso…”. A quel punto più che la rassegnazione di Rossi è emersa la preoccupazione del conduttore Franco Bobbiese di perdere un protagonista assoluto dello spettacolo del Moto Gp pre-durante-post gara: “Non stai dando grandi speranze ai tifosi a casa!”. Rossi senza preoccuparsi ha rincarato la dose “… Sai, tendo ad essere sincero, questo è quello che penso. Non riesco a guidare bene questa moto anche rispetto ai miei compagni di marca”. Caro Guido Meda, in pista Valentino Rossi ha grossi problemi ma davanti al microfono va alla grande anche quando Nico Cereghini prova a fare l’avvocato del diavolo: “Vale… provo io ad essere cattivo… i tuoi detrattori dicono, ma come… è la Ducati che volevi tu, l’hai fatta tu, hanno seguito la tua strada, com’è che ancora vagate…?”. Rossi fa una smorfia, alza un occhio al cielo e risponde: “Questo non è proprio vero. Io ho dato delle indicazioni per come secondo me sono i problemi di questa moto e cercare di capire quali sono le aree dove dobbiamo fare meglio. Solo che non siamo riusciti a risolverle. Io purtroppo non ce la faccio a risolverle da solo, nel senso che non sono un ingegnere e riesco a sapere cosa devo modificare in una moto per risolvere un problema. Più o meno siamo con gli stessi problemi dell’anno scorso”. L’unico spazio che Rossi ha concesso all’allegria è stata questa battuta sarcastica: “C’è il vantaggio che con questa moto, con questo telaio, si può spingere un po’ di più senza cadere tutte le volte e già questo, soprattutto per me che ci sono sopra, è una cosa piuttosto positiva”. Caro Guido Meda, a quel punto è sembrato ormai chiaro a tutti che anche quest’anno non urlerai di gioia per le vittorie di Valentino Rossi e che voi della tv dovrete fare a meno delle sue trovate allegre per festeggiarle e delle sue battute al termine delle gare. Per voi sarà davvero dura rassegnarsi alla rassegnazione di Valentino Rossi perché domenica avete provato fino alla fine a chiedergli di darvi una speranza, per voce di Nico Cereghini: “Si però Valentino, dacci qualche speranza… voglio dire, voi siete indietro perché avete provato troppo poco, con un secondo step di telaio si potrà vedere qualcosa di più bello? Cioè dacci qualche segno di fiducia!”. Rossi non si è scomposto e non ha perso la pazienza ma è rimasto sulla sua posizione che lascia anche presagire una rottura con il Team Ducati: “Noi le speranze l’anno scorso le abbiamo finite tutte, quindi più che speranze ci vorrebbero dei risultati e una moto che si riesce a guidare meglio. Non mi vorrei sbilanciare come ho fatto l’anno scorso pensando e sperando che con il secondo step di telaio si possa fare meglio”. Caro Guido Meda, se avrai nostalgia delle urlate pazzesche che facevi quando Valentino Rossi lottava per il podio e vinceva, non ti resta che attingere al tuo archivio personale di registrazioni. Ora l’interrogativo è solo se Valentino Rossi, dopo queste due stagioni buttate, potrà in futuro ritornare a lottare per il titolo o se addirittura non si sia conclusa la sua carriera vincente. Negli ultimi dieci anni voi di Mediaset Sport anni avete vissuto anche dell’allegria di Valentino Rossi e dunque è comprendibile che dallo studio di Fuorigiri domenica si continuasse a chiedere a Valentino “Dacci una speranza!”. A questo punto l’unica speranza che avete per continuare a dare un tocco di allegria alle vostre telecronache è di assumerlo come opinionista.

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