Monica Maggioni intervista Matteo Renzi nella migliore tradizione del “Si faccia una domanda e si dia una risposta”

Cara direttore di RaiNews24 Monica Maggioni, il Festival Popsofia di Pesaro ha ospitato Matteo Renzi ed ha chiesto a te di intervistarlo. Non è stata un’intervista che passerà alla storia per l’incisività dell’intervistatrice e nemmeno per i contenuti espressi dall’intervistato, nella rilassante atmosfera tipica di un festival estivo, con il giornalista e il politico su un palco all’aperto e il pubblico che sorseggia un thè freddo dopo una giornata trascorsa in spiaggia. Una di quelle atmosfere che sarebbe un peccato guastare con un’intervista incalzante ed incisiva. Sono quelle interviste in cui l’intervistatore si bea di essere l’intervistatore e questo gli basta per giustificare la propria giornata lavorativa. In tal senso la prima domanda non può che essere la domanda a piacere: la rottamazione.

Renzi come sempre la butta sul simpatico:
“La rottamazione è iniziata, è iniziata… diciamo, è entrata nel dibattito appena due anni e mezzo fa. Quindi non vorrei che alla fine a forza di parlare di rottamazione fossi rottamato io…”.
Tu cogli tutta la sostanza di queste parole e rilanci:

“E allora mi ci ha portato lei, ovviamente, alla domanda successiva. Per non essere rottamato, questa partenza verso la segreteria del PD, lei ha deciso di farla o no? Questa riserva, la scioglie o no?”.
Cara direttore di RaiNews24 Monica Maggioni, ti pare che Renzi viene a sciogliere la riserva sul palchetto di un festival estivo? Le primarie per la segreteria del Partito Democratico ci saranno a novembre e lui fino ad allora continuerà a giocherellare con la stampa come fa con i compagni di partito (e chiedo scusa a Renzi se ho detto compagni).
Quindi parte con ben 4 minuti di monologo senza rispondere alla tua domanda. Parla della crisi economica mondiale e arriva all’Italia passando per un’abile interazione con il pubblico:

“Gli italiani ormai sanno che non si possono fidare di Grillo, tra di voi ci sarà qualcuno che ha votato Grillo. Ah, no? Tutti dicono di no. Ecco, brava signora! Non brava perché ha votato Grillo ma brava perché l’ha detto…”.
Tu intanto sfoderi ampi sorrisi rivolti al tuo interlocutore, una ottima strategia per mettere a suo agio uno che non ne ha certo bisogno. Renzi continua a spaziare a piacere ripetendo i suoi tormentoni del momento “Berlusconi ormai mi sembra in tutt’altre faccende affaccendato” ma è solo un accenno perché non vede l’ora di arrivare al pezzo forte della domanda/risposta a piacere e attacca la solita litania sulla situazione convulsa all’interno del Partito Democratico e su come sia importante “rimettere in moto il Paese” con frasi che resteranno per sempre impresse nell’album d’oro delle figurine del festival della Popsofia di Pesaro:
“Io sogno un Pd che smette di parlare di sé ed offre una speranza al domani dell’Italia, per questo lavorerò, non so ancora in che forme e non credo nemmeno che sia interessante”.
Cara direttore di RaiNews24 Monica Maggioni, a te questa deve esser sembrata una risposta alla tua domanda e allora hai pensato bene di introdurre i successivi 4 minuti di monologo assoluto di Matteo Renzi chiedendogli se incontrerà il segretario del PD Epifani. Renzi non è che vuole sviare la tua domanda è che non ci pensa proprio a risponderti e quindi riparte con le storielle che tanto piacciono ai suoi fan:
“Io non vivo a Roma, vivo a Firenze e faccio il sindaco. Oggi abbiam fatto la giunta di bilancio e abbiamo detto… dobbiamo ridurre le tasse, dobbiamo investire nella cultura…”.
A Renzi va riconosciuto che sa integrare il suo repertorio con aneddoti nuovi oltre ai suoi cavalli di battaglia. A te ne ha regalato uno che ancora non gli avevo sentito dire e lo ha fatto con una premessa straordinariamente divertente:
“Voglio citare un aneddoto che mi hanno raccontato, è attribuito a Winston Churchill, anche se non ho trovato la fonte, dunque non è vero, ma lo racconto perché vorrei che fosse vero”.
Una favola! Una favola l’introduzione e una favola l’utilizzazione di un aneddoto non vero ma che è talmente bello che Renzi vorrebbe fosse vero e quindi lo fa suo. Siamo alla esaltazione dell’elaborazione infantile dei contenuti; altro che le metafore di Bersani! Tu ovviamente non hai alcuna intenzione di interrompere questo emozionante momento della tua intervista a piacere dell’intervistato e continui a consultare il tuo iPad chissà, forse in cerca della stoccata giornalistica vincente.
Il pubblico intanto pende dalle labbra di Matteo Renzi pronto ad ascoltare la favoletta con Churchill protagonista.
Pare che durante la Seconda Guerra Mondiale, nella fase di maggiore intensità dei bombardamenti aerei dei tedeschi su Londra, il primo ministro Churchill abbia aumentato i fondi destinati alla cultura. Ad un oppositore che gli diceva “Scusi signor primo ministro, dobbiamo aumentare le spese per la cultura mentre i tedeschi ci stanno bombardando?”, Churchill rispose: “E’ per la nostra cultura che ci stiamo difendendo. E’ per la nostra cultura che stiamo cercando di tenere libero il Regno Unito”.
Cara direttore di RaiNews24 Monica Maggioni, che favola di aneddoto! E Matteo Renzi ha scelto te per raccontarlo (in soli quattro minuti abbondanti di monologo ininterrotto) riuscendo perfino a ritornare poi con il discorso alla situzione attuale dell’Italia ed a magnificare “l’importanza dei 6 milioni di italiani che fanno i volontari… ma non è una cosa straordinariamente bella?”, per poi poter dire “c’è qualcosa di più prezioso dei nostri figli?… La scuola è non è un bene prezioso?…”.
Tu intanto un po’ annuivi, un po’ scorrevi il tuo iPad, un po’ sfoderavi sorrisi oceanici per non intimorire oltremisura l’intervistato, un po’ ti aggiustavi i capelli che il vento ti scompigliava.
Ecco che arriva la parte succosa dell’intervista (quella in cui sicuramente Renzi non può scivolare, come su tutto il resto), ovvero, il suo rapporto con il presidente del Consiglio Enrico Letta, un argomento su cui ha pronta una battuta che nemmeno a Colorado potrebbero mai pensarla:

“Questa storia che io sono contro Letta è una barzelletta, che fa pure rima…”.
Davanti ad una affermazione del genere tu molli, solo per un attimo, la consultazione dell’iPad e fai da spalla all’intervistato:
“Una rima perfetta”.
A questo punto comincio a sospettare che stai unendo l’utile al dilettevole guardando contemporaneamente una puntata di Beautiful sull’iPad. Renzi intanto monologa con le sue battute più collaudate:
“Se Letta fa bene, e io spero faccia bene, l’Italia sta meglio”.
Però, evidentemente si sta annoiando a farsi l’intervista da solo e vuole duettare di più con te che continui a scorrere l’iPad:

“Guardi che non è facile il lavoro di Letta, vorrei vedere lei a stare al governo con Brunetta e Schifani tutti i giorni…”.
Cara direttore di RaiNews24 Monica Maggioni, tu non sei distratta come ho malignato e apprezzi questa voglia che Renzi manifesta apertamente a tutti di farti partecipare all’intervista, così tu regali a lui ed al tuo pubblico una risposta che quelli di Colorado scarterebbero per manifesta inutilità:
“No, io pratico altri sport”.
Renzi però vuole avere l’ultima battuta:
“Pratica altri sport? Anche in Rai non è semplice…” e tu incassi muta come una pesciolina di acqua dolcissima.
L’intervista è lunga, è un’intervista estiva, rilassata, il pubblico seduto davanti a voi è già al terzo thè freddo ma tu gli dai una scossa di quelle che fanno tremare i taccuini dei tuoi colleghi che vorrebbero avere la tua incisività:

“L’italiano Matteo Renzi fin qui è contento del governo Letta?”.
Matteo Renzi non cade nel tranello e sfodera una dichiarazione/monologo indimenticabile per il taccuino di qualsiasi giornalista politico al primo giorno di lavoro:
“Io credo abbia fatto bene in Europa. Cioè cos’è l’Europa?…”.
Cara direttore di RaiNews24 Monica Maggioni, sono stato proprio cattivo a pensare che sull’iPad stavi vedendo una puntata di Beautiful ed eccone la prova. Il monologo di Renzi sull’Europa che lui vorrebbe è finito, e la parola torna a te, l’intervistatrice. Stavolta la domanda è articolata, da direttore che non teme di toccare temi scottanti per il suo interlocutore, ed è scritta sull’iPad perché include una citazione di un passo dell’ultimo libro del profeta Matteo Renzi:
“Una delle cose che si colgono leggendo il suo libro è un passaggio chiave, quello ad esempio sull’articolo 18 che racconta una visione del mondo e allora la domanda che uno si fa leggendo Oltre la rottamazione è se lei abbia voglia e in mente di rimotivare, rifondare il suo partito dall’interno, o se a un certo punto questo PD le sembri inaccettabile quindi debba diventare un’altra cosa. E’ un punto di domanda forte che viene fuori perché, appunto per tornare all’articolo 18, lei fa proprio un capitolo in cui dice diritto di lavorare, libertà di assumere. Allora questo cos’è, un PD che lei ha voglia di vedere riformato dall’interno o è qualcosa che deve diventare così diverso da non essere più lui?”
Renzi non ha dubbi e stavolta ti risponde senza nascondersi:
“Il PD deve fare il PD”.
Cara direttore di RaiNews24 Monica Maggioni, altro che la favoletta di Churchill, questa si che è una favola d’intervista!

2 risposte a "Monica Maggioni intervista Matteo Renzi nella migliore tradizione del “Si faccia una domanda e si dia una risposta”"

  1. blue 8 luglio 2013 / 12:57

    Ne ho visti brevi stralci e concordo con te.
    Non mi piace la direttora….per nulla 🙂

    • akio 8 luglio 2013 / 13:54

      una conferma della prima sensazione avuta dopo la sua prima. intervista da direttore. il suo ‘tatto’ con i potenti e’ evidente

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