La morte di Papa Francesco: una riflessione sul lavoro di chi la racconterà in televisione.

La notizia della morte di Papa Francesco è stata data alle ore 9 e 47 di oggi 21 aprile 2025 dal cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell. È una di quelle notizie che definire “breaking news” è riduttivo. È la notizia dell’anno. È la notizia che catalizzerà l’attenzione dei media di tutto il mondo fino al giorno dell’elezione del suo successore (venti giorni/un mese, giorno più, giorno meno).

Sarà un periodo televisivo completamente condizionato dalle tante tappe previste dal protocollo vaticano. E tutte le emittenti televisive dovranno ripensare i loro palinsesti in funzione delle cerimonie previste.

Al netto dei grandi classici di queste occasioni come ad esempio gli speciali di Porta a Porta di Bruno Vespa, sarà un turbinio di programmi, di talk e di cronache.

In Piazza San Pietro le emittenti televisive di tutto il mondo da questa mattina hanno attivato le loro postazioni per raccontare questo evento mediatico straordinario. Non escludo che
quelli che hanno i posti migliori da stasera attiveranno la vigilanza privata per non farsi “rubare” il posto.

In tarda mattinata, intorno alle ore 14, sono andato in Piazza San Pietro ed ho “documentato” con un breve video, le prime dirette televisive delle troupe che erano operative nello spazio a loro dedicato sul territorio italiano.

Sotto un sole primaverile quasi estivo, tecnici, producer, operatori, segretari di produzione, redattori e giornalisti hanno iniziato quello che per loro sarà un lunghissimo periodo monotematico, professionalmente parlando.

Ognuno cercherà di lasciare una impronta giornalisticamente rilevante e, soprattutto, cercherà di fare non solo una cronaca ma anche un racconto originale che possa rimanere nel tempo negli archivi audiovisivi delle proprie emittenti e chissà di quanti approfondimenti, trasmissioni e documentari nei prossimi anni.

La morte di un papa è probabilmente uno degli eventi più difficili da rendere al meglio.
Anche oggi che le tecnologie multimediali sono eccezionali per quantità e qualità e consentono di fare produzioni eccezionali, sarà comunque solo la bravura e la professionalità dei singoli di quelle troupe in Piazza San Pietro e dei loro colleghi negli studi di produzione e post-produzione a rendere “eterne” le immagini ed i servizi che verranno realizzati.

In un oceano di parole e di immagini, il telespettatore saprà facilmente distinguere chi ha ricevuto il dono della bravura e della professionalità da chi invece è incapace ed incompetente ma va in onda lo stesso.

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