A Che sarà la scrittrice Nadia Terranova non ha potuto leggere un suo testo: perché Serena Bortone non ha fatto “un caso” come con il “caso Scurati”?

A marzo, la redazione del programma Che sarà di Serena Bortone ha chiesto alla scrittrice Nadia Terranova un testo da leggere in trasmissione. La scrittrice ha presentato un testo sull’uso dei manganelli da parte delle forze dell’ordine nei confronti degli studenti pro Palestina a Pisa il 23 febbraio 2024. Oggi, dopo il “caso Scurati” denunciato da un post della conduttrice Serena Bortone, la scrittrice Nadia Terranova, intervistata da Mario Di Vito de Il Manifesto ha così risposto riferendosi al testo rifiutato da Che sarà di Rai 3:

Domanda: “Nadia Terranova, anche a lei avrebbe dovuto fare un monologo alla trasmissione di Raitre «Chesarà…». Come sono andate le cose?

Risposta: “La redazione mi aveva invitata a scrivere un monologo, che io stessa avrei dovuto leggere, in cui avrei dovuto declinare nel presente, e precisamente nelle parole della politica, il senso classico della Hybris. L’ho fatto, ma il testo non è stato reputato adatto alla puntata. Tutto qui”.

Domanda: “Secondo lei come mai è successo?”

Risposta: “Non voglio farne un caso personale, del resto il mio non è l’unico episodio di questo genere accaduto negli ultimi tempi. È il clima generale che dovrebbe preoccupare”.

Domanda: “Lei ha collaborato a diversi programmi della Rai, in radio. Prima di questo episodio le era mai accaduto qualcosa del genere?”

Risposta: “Mai. Ho lavorato per diverse trasmissioni radiofoniche della Rai e nessuno ha mai avuto a che ridire sui miei testi, né ho avuto la sensazione che ci fossero pressioni di qualsiasi genere: ho sempre potuto lavorare bene e con grande libertà. Per questo sono rimasta abbastanza stupita quando mi è stato chiesto di cambiare il mio monologo”.

Domanda: “Questa volta si è posto un problema di temi, sembra di capire. Erano i giorni delle cariche della polizia contro gli studenti a Pisa, un caso che ha portato addirittura il presidente Mattarella a intervenire…”

Risposta: “Evidentemente ci sono dei temi di cui è meglio non parlare. Io l’ho sperimentato con il mio monologo sulle cariche agli studenti di Pisa, ma come vediamo non è l’unico caso”.
(Da Il Manifesto del 20/4/24 intervista di Mario De Vito).

Cara Serena Bortone, hai fatto un post di denuncia? Era una censura minore? Chi nella tua redazione ha chiesto il testo a Nadia Terranova? Chi le ha detto che non era adatto? Chi ha deciso di rinunciare al contributo della scrittrice Nadia Terranova dopo averglielo chiesto e dopo averlo letto preventivamente. È successo tutto a tua insaputa?
Cara Serena Bortone, no, non sei la nuova eroina della libertà d’informazione.

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