La Nazionale italiana di calcio non si è qualificata al campionato mondiale di calcio Qatar 2022 ma le partite trasmesse dalla Rai hanno ottenuto risultati di ascolto eccellenti: dalle partite dei gironi eliminatori (gli orari di trasmissione erano televisivamente perfetti: alle ore 11, alle 14, alle 17 e alle 20), fino ai quarti di finale.
È quindi facile prevedere che gli ascolti di semifinali e finale saranno ancora più alti.
L’investimento della Rai sui diritti in esclusiva (170 milioni di euro) si è rivelata una scelta tra le più felici degli ultimi anni. Da abbonato Rai non posso che essere soddisfatto di questo risultato.
Non sono per nulla soddisfatto dei giornalisti e degli opinionisti di Rai Sport che sono andati in onda nei programmi in studio e nelle telecronache. Tutti gli spazi in studio prima delle gare, nell’intervallo ed in chiusura sono stati essenzialmente finalizzati al lancio dei blocchi pubblicitari e nei pochi minuti a disposizione giornalisti e opinionisti hanno dato prova di una inconsistenza disarmante.
Il programma post gare Il Circolo dei Mondiali condotto dalla direttrice Alessandra De Stefano (per molte puntate afona) non è un format di mio gradimento e men che meno lo è stata la proposta in Rai della Bobo TV.
Il successo dell’investimento della Rai, testimoniato dagli ascolti altissimi, avrà una ricaduta rilevante sul bilancio economico e di marketing di Rai Pubblicità anche per il futuro.
Un successo, come si dice in questi casi, di tutta l’Azienda Rai. E qui veniamo al neo di questo successo.
È un successo di cui beneficeranno indirettamente anche le componenti Rai fatte di dirigenti, autori, conduttori e affini che non se lo meritano perché durante l’anno fanno una televisione a livello di una brutta tv commerciale.
È giusto ricordarlo nel momento del trionfo determinato da un grande evento. La Rai deve essere la Rai tutti i giorni a tutte le ore.