Caro Andrea Lo Cicero, il sabato indossi i panni del giardiniere nel programma Giardini da incubo in onda in chiaro su Cielo Tv (due puntate dalle ore 18). Nel deserto della programmazione estiva succede che ci si possa persino fermare a guardare un programmino come questo. Mamma Sky lo ha già offerto in prima visione al pubblico a pagamento di Sky Uno una emittente che evidentemente ha seri problemi a riempire il proprio palinsesto.
Giardini da incubo non ha veramente niente di interessante. Le poche spiegazioni che dai sulla cura e la conservazione delle piante, sono talmente inutili da farmi rivalutare persino Caterina Balivo e il suo ortolano.
Arrivi a casa dei personaggi scelti come vittime del programma e con una iniziale gentilezza da lord, a parole, e con le braccia da rugbista, li inviti ad aiutarti a sistemare il loro giardino che è in condizioni di abbandono. Questo è l’aspetto più significativo del programma: il fatto che la produzione riesca a trovare dei giardini in condizioni così terribili. Il format prevede che durante il tuo primo sopralluogo nel giardino da incubo, tu faccia il cattivo come fanno i tuoi colleghi conduttori di “Cucine da incubo”: butti all’aria panchine di legno fradicio, sradichi piante marce, rimuovi con vigore arbusti e montagne di erbacce. Il format prevede che nella famiglia che ti ha chiamato ci sia almeno una persona volenterosa di sistemare il giardino e almeno una persona a cui non gliene può importare di meno di farlo e, soprattutto, che non vuole collaborare alla fase di sistemazione che tu proponi. Ed è con quest’ultima persona che tu mostri al pubblico perché hanno scelto te per condurre il programma, visto che sollevi letteralmente il malcapitato ricalcitrante e lo posi al centro del giardino mettendogli in mano rastrello e decespugliatore elettrico. E mentre i proprietari del giardino da incubo fanno finta di mettersi al lavoro, tu raggiungi la squadra di giardinieri che su tuo “progetto” renderanno il giardino un “giardino da sogno”. Due disegnini su un foglio, una breve descrizione del giardino e il progetto è pronto per essere realizzato. A questo punto il format prevede che tu l’indomani ti presenti all’alba a casa dai due protagonisti. Il sole sembra quello di mezzogiorno ma la produzione non si fa scrupoli a mettere in scena la sceneggiata in cui il malcapitato ricalcitrante viene ad aprirti il portone con fare assonnato e indossando il pigiama. La recita prosegue con l’ennesima “minaccia” di sollevarlo di peso che si trasforma in una carezza, ovvero, mandi i proprietari del giardino da incubo a godersi una giornata di libertà. Dopo i lavori della squadra di giardinieri è il momento di mostrare ai proprietari del giardino da incubo quanto il loro giardino sia diventato “da sogno”. Ogni puntata finisce con i protagonisti che ti abbracciano, o almeno provano ad abbracciarti, in tutta la tua circonferenza di ex campione di rubgy. Caro Andrea Lo Cicero, chi come me ti ricorda nei panni di un leone della mischia, fatica non poco a vederti nei panni del giardiniere di un format da cucchiaio di legno.