Caro direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, tra pochi giorni è ferragosto e ti ritrovi a dover fronteggiare le polemiche per un programma che trasmetterai a fine novembre e di cui nessuno ha visto un fotogramma. Polemiche preventive e, molto probabilmente, pretestuose. Perché può avvenire una cosa del genere è facile da comprendere. Voi avete annunciato un programma con 8 vip come protagonisti al seguito dei volontari in missione umanitaria per 15 giorni. Sul dal Tv Radiocorriere on-line spiegate anche come sarà strutturato il programma:
“Protagonisti otto celebrities che vivranno 15 giorni insieme ai volontari che lavorano nei campi profughi in giro per il mondo, immergendosi in una realtà umana e ambientale molto dura. Una volta rientrati in Italia, i personaggi porteranno in studio oggetti personali che verranno messi all’asta e assumeranno il ruolo di testimonial per la raccolta fondi che si svolgerà durante la puntata. I contributi dei telespettatori verranno destinati alla missione che ha ospitato il personaggio”.
Evidentemente il Tv Radiocorriere on-line lo leggo solo io perché è successo che sia passato solo il concetto, sbagliato, del “reality umanitario con i vip” e così il programma è stato facile obiettivo per le strumentalizzazioni politiche da ombrellone. Caro direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, il rischio della semplificazione giornalistica non lo avevi considerato? Non hai considerato che avrebbero potuto prevalere due parole poco amate come “reality” e “vip” anche se voi non le avevate utilizzate? Perché è accaduto? Perchè alcuni dei protagonisti vip che dovrebbero partecipare, sono artisti e personaggi che nella loro carriera, pur avendo fatto tante cose importanti, hanno anche partecipato a dei reality di successo ai quali è molto facile associarli: Al Bano, Isola dei famosi (concorrente); Paola Barale, La Talpa (inviata), La terra dei cuochi (aiuto-vip del concorrente); Pupa e il secchione (co-conduttrice); Barbara De Rossi, Ballando con le stelle (concorrente), L’Isola dei famosi (opinionista); Emanuele Filiberto, Ballando con le stelle (concorrente), L’Isola dei famosi (partecipazione estemporanea), Il Principiante (protagonista unico), Pechino Express (conduttore). Tra i vip previsti ci sarebbe anche il giornalista Michele Cucuzza che durante La Vita in diretta ha spesso parlato dei reality e dei suoi protagonisti in appositi spazi del contenitore pomeridiano di Rai 1. Per il cast avreste potuto pensare ad una soluzione all’americana scegliendo qualche attore nazional-popolare e amato dal pubblico come ad esempio Luca Zingaretti, Luciana Littizzetto e Lino Banfi (tra l’altro già testimonial Unicef). Negli Stati Uniti George Clooney ha girato documentari sull’emergenza umanitaria che vive il Sudan a causa della guerra civile e per la NBC ha documentato le condizioni di vita dei profughi del Darfur. Stesso discorso per Angelina Jolie (nella foto) che, in qualità di inviato speciale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha girato molti documentari ai quali l’opinione pubblica ha dato grande risalto. Caro direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, anche un tweet chiaro e determinato di 43 caratteri tipo “Mission di Rai 1 non è un reality con i vip” avrebbe aiutato di più rispetto al tweet polemico che hai fatto: “Per alcuni la vera #mission è commentare un programma che deve essere ancora registrato e montato”. Anche a me francamente sembra che non sia un tema da portare in Commissione di vigilanza sulla Rai e su cui debba essere chiamata in causa la presidente della Camera Laura Boldrini che quando era portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), partecipò ai primi contatti con la Rai per la realizzazione del programma. Solo ieri, al culmine delle polemiche generate dal comunicato del presidente della Camera Boldrini, la Rai ha emesso il seguente comunicato stampa:
RAI: “MISSION” SI MUOVERA’ NEL RISPETTO PERSONE, RIFUGIATI E OPINIONE PUBBLICA
Diamo volentieri atto alla Presidente della Camera che il suo contributo a “The Mission” – come confermato dal suo intervento odierno – si era esaurito nelle fasi ideative iniziali, nelle quali si erano confrontate proposte diverse sulle caratteristiche del programma. Al tempo stesso, apprezziamo il rispetto che la Presidente Boldrini mostra per l’autonomia editoriale della Rai.
Il servizio pubblico saprà muoversi nel rispetto della dignità delle persone, dei rifugiati e della sensibilità dell’opinione pubblica.da ufficiostampa.rai.it del 7/8/2013
Caro direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, visto come avete comunicato i contenuti e la struttura del programma Mission, direi che tu ed il tuo staff vi siete guadagnati di essere rosolati al sole ferragostano delle polemiche. Però vi consolerà il fatto che il programma ha avuto una rilevante pubblicità a costo zero.
Non mi va l’idea di questo programma, non ci credo.
Non credo alle possibilità di Rai1 di farne una trasmissione ‘nobile’.
Non credo che vedremo come vivono i profughi e come lavorano i volontari.
Credi davvero che ci mostreranno la realtà, che ci possa essere un po’ di verità e naturalezza?
Temo che sarà una recita e un grande spot per le ong (a questo non sono totalmente contraria).
Temo che se ne faccia un grande set che spettacolarizzi le miserie e il dolore.
Per quanto riguarda i personaggi (personaggi?) scelti, li trovo, quasi tutti, imbarazzanti.
se accadesse quello che è nelle tue preoccupazioni ci sarebbe da chiuderla la Rai! la mia speranza è che alla leggerezza con cui hanno proposto questa trasmissione e con cui hanno scelto il cast corrisponda al contrario un buon programma non spettacolare ma concreto sugli obiettivi dichiarati e sulle modalità di rappresentazione. Non posso e non voglio, in questa fase, non dare credito ad un comunicato stampa Rai che, agli auspici istituzionali della Boldrini, risponde in modo istituzionale con queste parole: Il servizio pubblico saprà muoversi nel rispetto della dignità delle persone, dei rifugiati e della sensibilità dell’opinione pubblica.
concordo però con le polemiche. Il nostro punto di vista si basa sulla problematica che vediamo sotto gli occhi,le immagini forti fanno tanto male al nostro cuore,ma rimane il vero problema:come mai? Clooney e la Jolie spiegano dal nostro punto di vista quello che capita,che è un punto di vista legato alle strategie internazionali del nostro imperialismo.
Era meglio richiamare un grandissimo come Fulvio Grimaldi o un Domenico Losurdo e sentire-vedere come mai succedono certe cose
Non mi piace questa idea
fosse per me io dedicherei un canale rai a inchieste reportage e documenti veri fatti da giornalisti che hanno scelto di fare il lavoro giornalistico come una vera e propria missione di servizio. i personaggi come clooney e jolie servono solo per attirare l’attenzione e dopo di loro devono esserci i giornalisti di cui sopra a sfruttarne i riflettori per far un lavoro informativo vero e per quanto possibile risolutivo. l’imperialismo lo si può combattere con l’informazione vera che esiste ancora.