Caro Paolo Limiti, le trasmissioni di Rai 1 pensate per l’estate 2012 si contano sulla punta delle dita. Tra queste c’è la tua E state con noi in tv (alle ore 12). Niente di nuovo rispetto ai tuoi format del secolo scorso, eppure, nel deserto creativo della prima emittente televisiva italiana, è sembrata una ventata d’aria tiepida ma pur sempre di aria si tratta. Nulla è cambiato nel tuo modo di proporti al pubblico dall’ultima volta che sei andato in onda sulla Rai. Nulla è cambiato nel tuo modo di raccontare la storia di come è nata una canzone o la storia di un incontro con un grande personaggio dello spettacolo. Nel tuo universo televisivo un aneddoto diventa un romanzo d’appendice, il trafiletto di un vecchio numero di Variety diventa una voce enciclopedica, una copertina della Domenica del Corriere diventa un quadro di Monet. Nella scheda di presentazione del programma però c’è scritto che “Se qualche anno fa c’era stata da parte del conduttore una divertita e gloriosa scoperta e valorizzazione del passato, ora si è aperta anche la porta del confronto”. Una dichiarazione di intenti per svecchiare il tuo modo di fare tv e nella scheda si ricorda anche che questo difficile percorso tu lo hai intrapreso da tempo: “Già nelle passate edizioni si è fatto bingo, grazie alle nuove tecniche, facendo duetti virtuali tra cantanti di stagioni così lontane tra di loro che nella vita non si erano mai nemmeno sfiorati (valga per tutti il duetto tra Claudio Villa e sua figlia Manuela tante volte riproposto in diversi programmi)”. Caro Paolo Limiti, è vero, la trovata dei duetti virtuali te l’hanno copiata in tanti ma considerarla un esempio di “confronto intergenerazionale” nel mondo dello spettacolo mi sembra un po’ troppo benevolo nei confronti di Manuela Villa. Quello che non capisco è perché vuoi svecchiare il tuo modo di fare tv quando è esattamente ciò che ti rende unico. Nella società italiana di oggi, porti come obiettivo di fare da ponte tra generazioni per spiegare il mondo dello spettacolo è un obiettivo che non è alla portata nemmeno di uno storico e qualificato testimone quale sei. Per ottenere un minimo risultato in tal senso dovresti ospitare il duetto tra Tony Bennett e Lady Gaga ma la Rai, se mai dovesse fare un tentativo del genere, lo riserverebbe ad uno show di Fiorello anziché a te. Dunque, caro Paolo Limiti fai il tuo programma come sempre senza precluderti tentativi di far cantare Lady Gaga a qualche vecchia gloria della musica leggera italiana. Ma tu tutto questo lo sai benissimo perché, nonostante quello che scrivono nelle schede di presentazione, prima di ferragosto in studio avevi Edoardo Vianello che ha cantato il suo storico mix estivo. Caro Paolo Limiti, sul tuo tentativo di svecchiare il tuo pubblico mi ero già espresso con questo tweet “Paolo Limiti intervista Nancy Brilli. Punta al target giovane di Rai 1”, però valuto positivamente il fatto che Rai 1 ti abbia richiamato in servizio affidandoti uno spazio che altrimenti avrebbe coperto con le repliche della Signora in giallo. Se la tv estiva deve essere un vecchio armadio impolverato da cui tirare fuori anticaglie, è giusto che quelle anticaglie siano presentate con stile, competenza e unicità da un conduttore di qualità.