La Rai esclude collaborazioni con Claudio Lippi per le sue dichiarazioni riportate dalla stampa ritenute lesive dell’Azienda e dei suoi dirigenti. Fa sorridere che la Rai a tempo di record abbia fatto un comunicato in tal senso.
Una Rai così reattiva non si vedeva dai tempi dell’esclusione di Memo Remigi da Oggi è un altro giorno. Ma questi sono giorni di fuoco a Viale Mazzini. Si sta decidendo come sarà la nuova Rai post elezioni politiche 2022 e moltissimi equilibri traballano.
Il valzer delle poltrone ai piani alti è iniziato e con esso, a cascata, è iniziato anche quello che riguarda i palinsesti, le conduzioni, gli autori e decine e decine di figure professionali ritenute “in quota a…”.
Si è parlato e si parlerà ancora molto del passaggio di Fabio Fazio a Warner Bros Discovery su cui il silenzio della Rai è stato pressoché totale. La Rai invece fa un comunicato anche per dire che “Le anticipazioni sui palinsesti sono prive di fondamento” e che le decisioni in tal senso saranno prese dal CdA il 22 giugno prossimo e che la presentazione sarà fatta il 7 luglio prossimo. È tutto molto da Rai in preoccupante costruzione.
Perché la programmazione Rai che partirà a settembre avrà valenze politiche, nel bene e nel male. Piazzare questo o quella in un ruolo qualsiasi vorrà dire metterci la faccia perché lo sapranno tutti a chi sono “in quota”. Come sempre è accaduto.
Un comunicato per difendersi da Claudio Lippi, un 73enne che avrebbe voluto fare uno show di prima serata su Rai 1 sulle liti condominiali, mi è sembrato un atto di forza ridicolo. Un comunicato così toglie a qualsiasi televip la voglia di esternare sulla Rai.
Claudio Lippi non conduce programmi televisivi da un bel po’ di anni e la sua assenza non è stata di certo un male per la televisione italiana. Non sarà questo autogol a tenerlo fuori dalla televisione Rai e non. Sarà fuori perché non se ne sente il bisogno.
Proprio come di un comunicato Rai per dire che non collaborerà con Claudio Lippi: non se ne sentiva il bisogno. La Rai, oggi.