Ben venga la concorrenza anche nei sistemi di rilevazione degli ascolti tv

Caro Michele Santoro, tra i meriti che si posso dare al tuo Servizio Pubblico c’è quello di aver contribuito a riaccendere le polemiche sul sistema di rilevazione degli ascolti dell’Auditel. Succede che il venerdì mattina arrivano puntualissimi i risultati di tutte le emittenti tv ma non sono altrettanto puntuali i risultati del tuo programma (in onda sulle tv locali, su Sky e sul web) e di XFactor5 (in onda su SkyUno). Sky Italia, che ha già il dente avvelenatissimo per la storia dell’ assegnazione gratuita delle frequenze digitali terrestri, dice che “il sistema Auditel è ormai antiquato e inadeguato” (da La Stampa del 10/12/11). Quel ritardo vi provoca un danno in termini di comunicazione perché, soprattutto sul web, si scatena una corsa alla pubblicazione dei dati e alla conseguente promozione o bocciatura dei programmi. Ma il problema dell’Auditel sembra essere ben più complesso di un semplice adeguamento tecnologico. Qualche giorno fa l’Antitrust ha pubblicato i primi risultati di una indagine (iniziata dopo un esposto di Sky del 2009) secondo la quale risulta che l’Auditel “ha sovrastimato la performance di alcuni canali”. Il direttore dell’Auditel Walter Pancini replica: “Trasparenza, efficienza e non discriminazione sono le nostre tre stelle polari” (da La Stampa del 10/12/11). Caro Michele Santoro, le polemiche sull’Auditel esistono dal giorno in cui è stata istituita. E’ evidente che il loro meccanismo di analisi e valutazione ha bisogno di un adeguamento. Ben venga dunque un concreto e attendibile adeguamento, alle nuove tecnologie e alle nuove realtà televisive, dei sistemi di analisi e quantificazione degli ascolti. Però non è certo colpa dell’Auditel se i loro dati sono stati presi come un vangelo da emittenti televisive, pubblicitari, organi di informazione e pubblico. Non è certo colpa dell’Auditel se quei dati hanno determinato una corsa verso lo scadimento qualitativo dell’ offerta televisiva. Così come non è colpa dell’Auditel se non esiste un regime di concorrenza nel sistema di rilevazione degli ascolti. Perché le emittenti e i pubblicitari anziché affidarsi solo all’Auditel non pagano tre o quattro agenzie di rilevazione? (al mondo ne esistono di specializzatissime). I metodi di rilevazione sarebbero diversi e non comparabili? Ci sarebbe troppa confusione per sapere chi ha vinto la serata? Quando la gara degli ascolti si conclude con poche migliaia di telespettatori di differenza, tecnicamente è un vero e proprio pareggio. In soldoni, che cambia? Niente. Quando invece c’è una differenza di qualche milione di telespettatori i vari sistemi di rilevazione non faranno che confermare “la vittoria e la sconfitta”; spettatore in più, spettatore in meno. La concorrenza sarebbe uno strumento inattaccabile di trasparenza. Le fasce di ascolto ormai sono quelle: dal 3% al 7% di share; dall’8 al 15%; dal 16 al 20%; dal 20% a Fiorello. La rilevazione degli ascolti serve solo alle tv e ai pubblicitari. Caro Michele Santoro, i dati dicono che il tuo Servizio Pubblico dopo il boom iniziale ha perso la metà dei telespettatori. Ora non commettere l’errore di appellarti anche tu all’inadeguatezza dell’Auditel. Vai avanti per la difficile strada che hai intrapreso perché Servizio Pubblico è davvero l’inizio di un cambiamento del panorama televisivo italiano. Per confermartelo ti dico che io ad esempio ho preso l’abitudine di guardare l’inizio di Servizio Pubblico in tv o sul web e poi a metà trasmissione continuo a seguirti su Radio Capital con la quale spesso mi addormento serenamente. La cara vecchia radio; che rivoluzione!

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2 risposte a "Ben venga la concorrenza anche nei sistemi di rilevazione degli ascolti tv"

  1. Massenzio 10 dicembre 2011 / 13:23

    Lunga vita alle radio, sempre! [ecco il reduce che rimpainge…]

    Sull’Auditel: non so perchè [retorica], ma mi sembrano gli arbitraggi della Juventus ai tempi della Triade……..

    • akio 10 dicembre 2011 / 13:34

      la radio è troppo bella! non siamo dei reduci caro masso ma estimatori di un mezzo che ha fatto davvero la storia dell’uomo in uno dei suoi periodi storici più significativi.
      l’auditel è state creata appositamente da chi la voleva come è… ora smontare il giocattolo sarebbe come provare a ridisegnare l’assetto televisivo facendo delle gare di assegnazione delle frequenze con criteri innovativi…

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