Silvio Berlusconi ha “inventato” la televisione privata, commerciale, nazionale ed ha cambiato il modo di fare e di guardare la televisione; nel bene e nel male. La spinta innovativa della prima idea di Canale 5 ha dato impulso al cambiamento anche della Rai.
È impossibile sintetizzare la quantità di effetti positivi e negativi che ha avuto l’idea di televisione pensata e costruita da Silvio Berlusconi. Chi come me da giovane telespettatore ha vissuto gli anni della nascita di quella tv non può dimenticare l’effetto novità che respiravamo guardando le reti Fininvest. Complice una Rai ingessata, l’universo delle reti berlusconiane ci sembrava pieno di prospettive. L’appuntamento con le grandi serie TV americane in prima serata o nel pomeriggio era imperdibile.
Oggi, nell’era delle emittenti in streaming, ripensare a quei giorni ti fa sentire uno dei telespettatori pionieri del binge watching. Per noi vedere due “puntate” una dietro l’altra di una serie era un grande evento televisivo. L’avvento delle tv di Silvio Berlusconi ha rivoluzionato la televisione italiana e l’ha proiettata nella dimensione che ha poi consentito la nascita di realtà come Sky Italia che proprio in questi giorni festeggia i suoi 20 anni di attività.
Oggi, l’idea di televisione di Silvio Berlusconi mi appare in tutte le sue connotazioni peggiori perché la natura della tv commerciale è ricercare gli ascolti ad ogni costo e ciò è diventato sempre di più il motivo per cui si è abbassato il livello qualitativo della programmazione.
Nel giorno della morte di Silvio Berlusconi però non si può non riconoscere che ha avuto una visione da grande imprenditore ed editore nel creare un impero mediatico come è oggi nel suo complesso il binomio Mediaset e Fininvest.
L’augurio è che il meglio di questa sua creatura debba ancora venire.
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