Cara Andrea Delogu, ieri durante la tua conduzione in diretta di Stracult su Rai 2, ho annotato sul mio personalissimo taccuino una microscopica distrazione che però ritengo significativa del tuo approccio un po’ troppo da conduttrice arrivata. In scaletta era prevista una telefonata all’ex campione di pallacanestro Dino Meneghin per fargli gli auguri di compleanno.
A gestirla in prima persona c’era il co-conduttore Fabrizio Biggio che, dall’apposito banchetto telefonico vecchia maniera, ha tentato di farci intendere che si trattava di una sorpresa.
La scritta in sovrimpressione “in collegamento telefonico Dino Meneghin” lasciava intuire che Meneghin chissà da quanto tempo era stato messo in attesa dalla redazione del programma ma è comunque stato al gioco anche se il “pronto chi è?” non gli è venuto per nulla con fare sorpreso. Ma lui è un ex campione di pallacanestro mica uno che fa la tv per mestiere. Nell’introdurre questa “sorpresa” sia tu che Biggio avete sottolineato un concetto basilare per voi che andate in onda dopo mezzanotte: “Speriamo di non svegliarlo”. Ecco, il fatto che andate in onda a tarda ora, voi lo evidenziate sempre e comunque perché fa un sacco figo dire che i vostri telespettatori sono “stracultisti”, non solo perché appassionati dei temi che trattate e del modo in cui li trattate, ma anche e soprattutto perché vi manifestano la loro fedeltà nonostante l’orario di messa in onda da palinsesto notturno. E allora, nel vostro copione, non poteva non esserci la evidenziazione della possibilità di svegliare l’ospite telefonico Dino Meneghin. Così, dopo aver detto nella introduzione “speriamo di non svegliarlo”, Fabrizio Biggio non poteva non chiedere a Meneghin: “Ti abbiamo svegliato?”. La risposta “No, sono appena tornato da una cena con amici”, avrebbe dovuto porre fine alla pantomima “speriamo di non svegliarlo”. Già, avrebbe dovuto, ma alla co-conduzione di Stracult di Rai 2 ci sei tu cara Andrea Delogu ed ho imparato che con te spesso le cose non sono come dovrebbero essere. Finita la telefonata, nel saluto di congedo a Meneghin hai detto: “Scusa se ti abbiamo svegliato!”. Ora, potresti dirmi che non te ne lascio passare una e forse avresti anche ragione ma, in quel momento, avendo seguito tutto il siparietto dall’inizio alla fine, ho percepito una tua eccessiva concentrazione sul copione, che a mio avviso comprendeva il concetto “speriamo di non svegliarlo”. Delle due l’una: o hai ribadito volutamente una cosa che era scritta nel copione anche se superata dalla risposta dell’ospite o sei stata distratta e non hai ascoltato quello che l’ospite aveva detto rispondendo alla domanda di Fabrizio Biggio. Nel primo caso se proprio dovevi tornare sul tema “speriamo di non svegliarlo”, avresti potuto salutare Meneghin con un “Siamo felici di non averti svegliato!” anziché dire “Scusa se ti abbiamo svegliato” dopo che lui aveva chiaramente detto che non lo avevate fatto. Nel secondo caso avresti dovuto seguire meglio la telefonata.
Cara Andrea Delogu, no, non sono io che non te ne lascio passare una, sei tu che ogni volta che ti seguo in tv ne fai una di quelle che mi fanno pensare che non meriti tutta la sovraesposizione che ti viene concessa.